Manca ancora l’ufficialità, ma già si comincia ad ipotizzare come il nuovo Milan firmato Pippo Inzaghi scenderà in campo nella prossima stagione. L’ex mister di Allievi Nazionali e Primavera (dovrebbe dirigere l’ultimo allenamento domani) ha dalla sua due stagioni di esperienza alle spalle, sebbene si sia trattato di calcio giovanile. Ciò che lo ha contraddistinto è stato, ancora una volta, il suo spirito battagliero unito alla capacità di saper ascoltare, accettare i consigli e fare autocritica, salvo comunque decidere autonomamente. La sua forte voglia di creare un gruppo in cui far sviluppare un forte legame si è rivelata importantissima: non è un caso aver raggiunto la vittoria del Viareggio, un torneo per certi versi massacrante.
Dal punto di vista tattico, i punti su cui potrebbe costruire la nuova squadra riguardano lo schema (il 4-3-3 o il 4-3-1-2, tanto caro al Presidente) e la volontà di puntare sul blocco degli italiani. Partendo dalla difesa, Abbiati e Agazzi si giocheranno il posto, ma occhio a Gabriel, già allenato in Primavera. Saranno quattro i difensori, con i due terzini titolari che, salvo sorprese, saranno i confermati Abate e De Sciglio.
Il centrocampo sarà, in ogni caso, a 3: nello schema con tre attaccanti, sarà fondamentale il playmaker, ruolo prediletto dal giovane mister, che dovrebbe essere occupato da Montolivo, con De Jong spostato all’esterno. Nello schema col trequartista, che sarà ancora l’esperto Kakà, potrebbe agire da mezz’ala un altro pupillo di SuperPippo: stiamo parlando di Bryan Cristante, che ha avuto troppo poco spazio nella stagione appena conclusa.
Capitolo attacco: nel caso si giocasse con tre attaccanti, vedremo probabilmente Balotelli al centro con El Shaarawy largo a sinistra (sul quale Inzaghi punterà moltissimo) e Taarabt (da riscattare) a destra; se dovesse giocare Kakà dietro le punte, queste saranno quasi sicuramente Balotelli e Pazzini, puntando (finalmente?) sull’utilizzo contemporaneo dei due.
I moduli ricalcano perfettamente quelli già visti con la Primavera, dunque. Una continuità tanto cara al Milan e ad Adriano Galliani. Inoltre, i metodi che Inzaghi apporterà saranno caratterizzati dalla cura dei minimi dettagli e questo potrebbe giovare, ad esempio, ad un reparto tanto bersagliato quest’anno come quello difensivo. Sempre in attacco, infine, non sottovalutiamo la sorpresa Alberto Paloschi: chissà che l’attaccante in comproprietà col Chievo possa tornare definitivamente a casa ed esplodere senza più il rischio spola degli ultimi anni.