La rincorsa all’Europa League passerà anche necessariamente per i loro piedi, ma davvero vale la pena di prendere dei rischi in un momento di stagione così delicato? Qual è, insomma, il ruolo di Stephan El Shaarawy e Keisuke Honda in queste ultime due giornate di campionato tanto attese quanto insidiose? Per aver ragione di Atalanta e Sassuolo servirà, insomma, l’apporto di tutti. E in questo tutti rientrano sicuramene anche il Faraone appena recuperato e il giapponese che mai troppo è riuscito a convincere.
L’attesa intorno al Faraone, inutile negarlo, è altissima. In tanti, infatti, si chiedono se sia davvero recuperato, se potrà tornare a breve termine ai livelli su cui eravamo abituati ad ammirarlo nel corso della stagione scorsa. Difficile, per adesso, fare un pronostico. Di certo, per quel che riguarda lui, sono molti di più coloro che vorrebbero vederlo in campo che coloro che non si fidano. La lista dei pro è davvero lunga: la possibilità di iniziare sul campo il recupero di un talento in prospettiva fondamentale, il vedere quanto siano elevate le sue motivazioni, la possibilità di testare con mano quanto il ragazzo si trovi tatticamente a suo agio nel nuovo modulo di Clarence Seedorf, da lui mai provato.
Diverso, molto diverso, il discorso per il giapponese, tanto utile per il discorso marketing quanto evanescente sul rettangolo di gioco. L’incolore prestazione di Roma sembra avergli tagliato le gambe definitivamente. Mai davvero inserito negli schemi offensivi rossoneri, mai davvero in empatia con il tecnico olandese: che la bocciatura del derby sia il preludio della fine di un amore mai sbocciato?