UPDATE (11.15) – “Continuo ad aver fiducia nell’integrità delle persone che hanno convinto Seedorf a diventare l’allenatore del Milan. Clarence ha ottenuto buoni risultati, pur subentrando a stagione in corso. Immaginiamo cosa possa fare nella prossima conoscendo meglio la squadra. Credo che il Milan voglia vincere e lo faranno con Seedorf“. Queste le parole distensive di Deborah Martin, manager di Seedorf, riportate da Globoesporte.com.
Può essere la domenica del doppio sorpasso in classifica a Torino e Parma, può essere il giorno dell’Europa. Ma il Milan non può pensare solo al campo, ci proverà ma è impossibile rimanere insensibili di fronte al tema allenatore. Seedorf andrà a Bergamo dopo una settimana pazzesca: la vittoria nel derby e le durissime contestazioni di Berlusconi, ma anche il suo comprensibile sfogo ieri a Milanello.
Tuttosport, stamane, preferisce lasciare in sospeso le percentuali dei vari successori alla panchina dell’olandese, limitandosi ad una semplice e prezioso lavoro di cifre. Esonerare Seedorf (da qui alla scadenza del contratto nel 2016 dovrà percepire 5 milioni netti) e prendere Spalletti o Montella, ovvero battere il muro dello Zenit nel primo caso e pagare la clausola di circa 7 milioni nel secondo, sarebbe qualcosa di insensato, economicamente parlando. E poi ci sarebbero le loro richieste di mercato, almeno alcune, da “accontentare”. Tutto questo costerebbe quasi 30 milioni di euro, più del doppio del prezzo dei riscatti di Taarabt e Rami messi insieme. Il Milan vuole risparmiare ma è pronto a prosciugare le proprie casse.
A livello di nomi, si registra una brusca frenata sul fronte Inzaghi, mentre sappiamo che nelle scorse ore si è riparlato anche di Prandelli. Milan, a chi conviene questo gioco al massacro?