Una stagione da protagonista, una stagione da leader. L’ultima giornata è stata solo l’ennesima conferma che il Milan quest’anno è stato ed è soprattutto, Nigel De Jong. L’unico sempre positivo, l’unico sempre presente dall’inizio alla fine. A volte ha dovuto praticare nel deserto, altre correva da una parte all’altra del campo senza soluzione di sosta, ma il suo apporto è sempre stato positivo, costante e quasi mai al di sotto della sufficienza. Dopo la sfortunata annata precedente, l’olandese ha certificato la convinzione che, quella di acquistarlo dal City, è stata una delle poche mosse positive degli ultimi anni di mercato rossonero.
Ieri sera, nella gara interna contro il Sassuolo, è arrivato anche il gol, che bissa quello (forse il più importante della stagione rossonera) decisivo realizzato due settimane fa nel derby. La rete arrivata su punizione (anche se c’è la complicità di una deviazione decisiva) mette il sigillo ad un’altra gara da leone, un’altra prova da uno dei migliori in campo. Spesso e volentieri è stato anche il migliore, soprattutto nei primi mesi quando ha cercato di caricarsi la squadra sulle spalle e di stimolare i compagni in difficoltà. Positivo con Allegri, ancor di più con il suo “amico” Clarence Seedorf.
Ora, la sua avventura in rossonero continua e ad appena trent’anni c’è la consapevolezza che a lui si possano chiedere ancora delle stagioni importanti. Ed è proprio questo uno dei temi di questo fine stagione e dell’inizio della prossima: uno dei giocatori da cui ripartire e su cui si può fare affidamento totale, è senza ombra di dubbio l’arcigno centrocampista olandese. La squadra è da migliorare, in alcuni reparti addirittura da rifondare, ma Nigel c’è ed ora l’Olanda lo aspetta per i mondiali brasiliani.