È solo questione di ore per l’annuncio ufficiale: Filippo Inzaghi sarà il nuovo tecnico del Milan per la stagione 2014/2015. Una scelta si low cost (SuperPippo è già nel libro paga rossonero fino al 2016) ma anche di cuore: è infatti unico il rapporto che lega Inzaghiai massimi dirigenti rossoneri. Basti pensare che nella sua casa di Piacenza, l’ormai ex allenatore della Primavera rossonera ha un’immagine nella quale è ritratto mentre alza al cielo la Champions, dopo la doppietta di Atene, con una dedica del patron Silvio Berlusconi con scritto: “Grazie Pippo, tu sei il nostro Babbo Natale”. Sarebbe tedioso raccontare il feeling tra lo stesso Inzaghi ed Adriano Galliani.
Ieri, verso le 20 e 51, un’Audi arriva dinanzi ai cancelli di Villa San Martino: è l’auto di Galliani, seduto dietro, ma i vetri oscurati non permettono di stabilire se sia solo o meno. Dalle fessure del cancello si vede l’amministratore delegato scendere dal lato del guidatore, ma si scorge anche un’altra sagoma: sembra proprio essere quella di Pippo Inzaghi. L’ex bomber si sarebbe dovuto trovare a Forte dei Marmi per qualche giorno di vacanza, ma la chiamata del presidente ha fatto si che il rientro fosse anticipato di qualche ora (un po’ come accadde per il preliminare di Champions, contro la Stella Rossa, nell’estate del 2006).
La riunione, tra Berlusconi, Galliani, Inzaghi e Confalonieri, durerà poi circa 3 ore, tempo necessario per buttar giù le idee che caratterizzeranno la prossima, delicatissima, stagione rossonera. Come riportato dalla Gazzetta dello Sport in edicola stamattina, Inzaghi sarà affiancato da Filippo Galli, attuale responsabile del settore giovanile rossonero, e Stefano Nava, uomo di fiducia di SuperPippo. Inoltre non è da escludere la permanenza di Mauro Tassotti sempre nelle vesti di viceallenatore.
Ad Inzaghi, Berlusconi ha chiesto un Milan bello e divertente, una squadra che torni a dar spettacolo ed a farsi amare dalla gente. Inzaghi, che di certo non può fare miracoli, sembra essere l’uomo giusto per ridare al Diavolo ed al suo popolo quella scossa che in campo solo lui sapeva dare. Quell’elettricità che l’ha portato ad essere tra gli idoli indiscussi del tifo rossonero.