Valerio Dotti, fino a vent’anni fa legale di Berlusconi, racconta in un libro (L’avvocato del Diavolo) il suo rapporto personale col presidente del Milan che a causa della profezia di un mago (“Il Milan ti porterà sfortuna”) stava per diventare il patron dei cugini interisti. La voglia di calcio nacque negli anni ’80 da un ragionamento imprenditoriale: “Il mondo del calcio è un immenso bacino di pubblico; ogni tifoso è un potenziale consumatore; ogni consumatore è un potenziale utente televisivo”.
Per iniziare la sua scalata nel mondo del pallone Berlusconi sceglie l’Inter e con Dotti si reca dal presidente nerazzurro Ivanoe Fraizzoli. Dopo qualche calcolo la risposta fu un no. Dotti racconta: “Fu una questione di fede. Affidare l’Inter a un noto milanista era una di quelle cose che proprio non si potevano fare. Non rientrava nella mentalità di Fraizzoli che invece chiese a Berlusconi il perché non comprasse il suo amato Milan“.
Berlusconi accetta il consiglio e va contro “la sorte” per amor del Milan. Le trattative per l’acquisizione del club non furono facili: i proprietari fissano un prezzo troppo esoso, e la società è piena di debiti. Così sembra esserci lo stop, tanto che Dotto è chiamato a scrivere un comunicato di rinuncia. L’indomani, con un colpo di coda, il presidente rossonero cambia idea: “Al diavolo! Dai che lo compriamo!”. Era l’inizio di una nuova era.
This post was last modified on 24 Maggio 2014 - 13:32