Quella fascia sul braccio, quel numero dietro la maglia. Per tutti i milanisti, ma non solo, la fascia di capitano ed il numero sei apparterranno per sempre, per l’eternità, ad un unico grandissimo calciatore: Franco Baresi. Un esempio di stile, di modo di stare in campo ma anche di vivere la vita. Un libero vecchia maniera ma moderno nel modo di comandare la difesa, di uscire con classe ed eleganza palla al piede dalla propria area e far ripartire l’azione della propria squadra. In Serie A ed in Serie B sempre solo con una maglia, sempre solo con il rossonero tatuato sulla pelle.
Il pianto nel dopopartita di Italia-Brasile, ad Usa ’94, è un’immagine che, a tutti gli appassionati di calcio. è rimasta impressa nella mente. Quella scena, più di ogni altra, non la dimenticheremo mai. Nonostante il rigore sbagliato, ricevette un 9 in pagella dalla Gazzetta, dopo una partita incredibile arrivata dopo soli 20 giorni da un’operazione che ad un giocatore normale avrebbe fatto saltare almeno due-tre mesi di carriera. Da noi milanisti, senza ombra di dubbio, il grande Franco ha sempre ricevuto 10. Sia nelle vittorie (tante) che nelle sconfitte (poche).
Mai fuori dalle righe, sia in campo che fuori nelle interviste, è difficile ricordarsi delle mille braccia alzate a chiamare il fuorigioco, perché le immagini si sovrappongono e si fondono l’una nell’altra. Non c’è lezione morale nel ricordare il nostro Capitano, nessuna apologia di campione, nessuno scopo recondito. Semmai per quello c’è la nostra esclusiva, guarda caso uscita sulle pagine nel nostro sito proprio ieri, con il nostro eterno numero sei. Oggi è il 54esimo compleanno di Franco Baresi e ci andava semplicemente di ricordarlo in questo modo. Perché il ricordo personale è spesso diverso dai lunghi elenchi di vittorie e sconfitte che si trovano negli almanacchi. Allora, semplicemente tanti auguri Capitano.