Il lunch match valido per la penultima giornata di campionato vede il Milan fare tappa all’Atleti Azzurri d’Italia di Bergamo. L’Atalanta di Stefano Colantuono, protagonista di un buon cammino, è riuscita a salvarsi con largo anticipo e ora occupa l’undicesima posizione della classifica. Sono 47 i punti fin qui totalizzati dalla Dea che, dopo aver ottenuto la matematica certezza di rimanere in Serie A, ha un po’ abbassato la guardia e ha ottenuto un solo punto in cinque partite. In ogni caso, l’ultima davanti al proprio pubblico potrebbe portare nuovi stimoli e motivazioni. Ecco allora che, nella gara di scena oggi, non è per nulla scontato che la Dea la faccia da sparring partner. Dal punto di vista tattico, i nerazzurri di Bergamo si schierano con un 4-4-2 equilibrato.
Punto di forza: Bonaventura-Maxi Moralez.
Sono loro gli uomini più pericolosi della formazione di Colantuono, gli uomini che hanno permesso all’Atalanta di non correre rischi e di trascorrere una stagione tranquilla e positiva sotto ogni aspetto. Giacomo Bonaventura è un esterno sinistro di centrocampo molto rapido, abile nell’uno contro uno e negli spazi stretti, incisivo nelle ripartenze e al presentarsi di spazi per colpire, bravo a inserirsi per scardinare la difesa avversaria, dotato di cambio di passo e progressione, nonché di resistenza e propensione al ripiegamento. L’altro valore aggiunto dell’Atalanta è Maxi Moralez, seconda punta che quest’anno è tornata a esprimersi su buoni livelli. Brevilineo, veloce, dotato dal punto di vista tecnico, abile nel contropiede e nello sfruttare le seconde palle a propria disposizione, l’argentino annovera nel proprio repertorio anche l’intraprendenza e una conclusione potente e precisa. Nonostante manchi di fisicità, in presenza di varchi e spiragli, può dire la sua e metterci in difficoltà.
Punto debole: la difesa-poca interdizione.
Oggi pomeriggio Colantuono deve fare i conti con una retroguardia a dir poco rimaneggiata. Orfana degli infortunati Yepes e Lucchini, a cui si aggiungono anche le non ottimali condizioni di Stendardo, la difesa orobica chiamata a fronteggiare l’attacco rossonero è composta da seconde linee. L’unico titolare è Brivio, terzino sinistro che nelle ultime gare ha accusato un forte calo di rendimento, tanto da non essere riuscito a esprimersi al meglio né nella fase di copertura né in proiezione offensiva. Mentre sulla fascia destra il giovane Nica, promettente ma ancora inesperto, potrebbe cavarsela al meglio in quanto aiutato e sostenuto dal veterano Raimondi, che dovrebbe scendere in campo nella posizione di esterno di centrocampo, al centro della difesa regna l’incertezza. Benalouane ha spesso commesso gravi errori, risulta lento, poco concentrato, discontinuo e impacciato: non può essere ritenuto affidabile. Lionel Scaloni, in ballottaggio con l’acciaccato Stendardo, è una vecchia gloria che in questa stagione ha totalizzato la miseria di cinque presenze. Troppo poche, insomma, per essere in forma. Infine, anche a centrocampo l’Atalanta presenta qualche problema. Baselli e Cigarini, in lotta per una maglia da titolare al posto dell’instancabile Carmona, sono facitori di gioco di tutto rispetto ma non sono in grado di contribuire alla fase di recupero palla: è raro che vincano contrasti, rompano azioni e difendano bene la palla.
Giocatore chiave: Giacomo Bonaventura.
Esterno di spinta completo, portatore di sostanza e imprevedibilità, bravo a creare superiorità numerica, esplosivo, dinamico, efficace nelle incursioni e nelle ripartenze, puntuale e preciso nell’esecuzione dei cross, Bonaventura rappresenta l’arma in più a disposizione dell’Atalanta. Per Ignazio Abate, al momento favorito per un posto sulla corsia di destra rossonera, il Jack orobico potrebbe rivelarsi un cliente ostico e difficile. Asso nella manica.