In attesa del comunicato ufficiale da via Aldo Rossi, il Milan si prepara ad accogliere il quarto allenatore del suo irripetibile (ci auguriamo) 2014: fino a Sassuolo-Milan dello scorso gennaio, infatti, c’era ancora Massimiliano Allegri che hai poi lasciato all’interregno di Mauro Tassotti prima dell’arrivo ufficiale, e in pompa magna, di Clarence Seedorf.
Non è la prima volta nell’era Berlusconi che succede di avere quattro tecnici nell’anno solare: già nel 2001, Alberto Zaccheroni chiuse male la sua avventura al Diavolo dopo l’uscita dal secondo girone di Champions League; spazio, quindi, a Cesare Maldini con Mauro Tassotti che regalarono il derby indimenticabile dello 0-6. La prima parte della stagione 2001/02 fu condotta da Fatih Terim, prima di lasciare bruscamente spazio a novembre a Carlo Ancelotti.
Il 1987 si ferma a tre allenatori: timoniere di gran parte della stagione 1986/87 fu Nils Liedholm, che lasciò spazio nel momento cruciale, quello dello spareggio per l’ingresso in Coppa Uefa, a un giovanissimo Fabio Capello. In estate arrivò Arrigo Sacchi, con cui ebbe inizio la grande epopea berlusconiana.
Fermo a tre anche il 1996, che a maggio vide la conquista del quindicesimo scudetto proprio da parte di Capello e che, la stagione successiva, visse la staffetta da incubo Tabarez-Sacchi. Un periodo che i tifosi si augurano di non dover rivivere fino a quel livello. Ma ora ci sarà Inzaghi. E l’Alta Tensione in panchina, almeno quella, è (quasi) assicurata.