Barbara Berlusconi lo ha definito “fondamentale nella strategia di rilancio commerciale del Milan“, iniziata con la realizzazione della nuova sede in Via Aldo Rossi e che dovrà culminare con la costruzione del nuovo stadio di proprietà del club rossonero, che dovrà diventare la nuova bolgia del Diavolo a partire dal 2017. Nella presentazione di “Casa Milan”, l’ad rossonero ha anche, però, affermato come ci si dovrà confrontare con l’ingombrante e lenta burocrazia italiana e che “fosse per noi, avremmo già iniziato a costruire“.
Già, ma dove? La Gazzetta dello Sport non ha dubbi, le alternative sono due, una pubblica ed una privata: la zona dell’Expo, quindi Rho-Pero, oppure l‘area dismessa dove un tempo sorgeva la Falck, a Sesto San Giovanni. C’è anche il progetto da cui prendere spunto ed è l’Emirates Stadium di Londra, la casa dell’Arsenal. Il prossimo stadio rossonero potrebbe prendere non solo la fisionomia, ma anche il nome dell’impianto dei Gunners, dato che la compagnia aerea di bandiera degli Emirati Arabi Uniti è il principale sponsor dei rossoneri e potrebbe legare ancora di più il suo nome a quello della nostra squadra.