A fine aprile, con sole quattro gare alla fine della stagione, è già tempo di bilanci. Si può già, per esempio, fare un resoconto su alcuni calciatori e sulla loro annata. Uno da cui ci si aspettava tanto, ma che ha avuto pochissime possibilità di mettersi in mostra, è senza ombra di dubbio Riccardo Saponara. Dopo una grande stagione all’Empoli e un ottimo Europeo Under 21, Ricky si apprestava a fare il salto di qualità al Milan, dopo essere stato acquistato dai rossoneri in comproprietà col Parma. Tra infortuni e scelte tecniche, però, le sue apparizioni in campo si contano davvero sulle dita di una mano.
Come detto ieri in un’intervista, Saponara ha sottolineato il fatto che alla sua età per crescere c’è bisogno di giocare e che la priorità per un calciatore che deve esprimere le proprie giovani qualità, è proprio quella di dare il proprio contributo in campo. Ed invece, sia con Allegri (allenatore più volte esaltato dalle parole dello stesso calciatore già dai tempi dell’Empoli), che con Seedorf, la stagione di Ricky è scivolata via tra tribuna e panchina. Due sole maglie da titolare, contro Inter e Sampdoria. Gare in cui non ha convinto del tutto, ma che hanno anche mostrato (anche se in chiaroscuro) le sue indubbie doti tecniche.
Ora, il suo destino sembra essere segnato. Difficilmente il Milan eserciterà la sua opzione di riscatto, anche se molto dipenderà da chi siederà nella prossima stagione sulla panchina rossonera. Difficilmente ci sarà spazio per l’ex Empoli se ci dovrebbe essere la riconferma di Clarence Seedorf. E, forse, proprio dall’arrivo del tecnico olandese, Saponara si aspettava di più. Un allenatore che aveva intenzione di puntare sui giovani, ma che su di lui non ha mai (eccezion fatta per la sfida di Genova contro la Samp) puntato. Certamente il trequartista rossonero soffre per una stagione piena di ombre e pochissime luci, sicuramente si aspettava qualcosa in più e, molto probabilmente, se la meritava anche.