In casa Milan c’è un giocatore che viene molto stimato dagli allenatori che ha avuto, prima Allegri ora Seedorf, che viene esaltato dai compagni per le sue enormi doti fisiche ma che di fatto sono due anni che non rende secondo quelle che sono le sue potenzialità: Robinho.
Il brasiliano quando stava bene giocava sempre con Allegri, anche Seedorf lo stima molto, all’inizio della sua avventura in panchina si era affidato molto all’ex City, in attesa dell’ambientamento di Honda. Sul campo però le risposte non sono quasi mai arrivate. Il mister olandese ha parlato di “grande deficit fisico” ma sono mesi che ormai Robinho sta bene e il campo lo ha visto in maniera sporadica. E non è nenache giusto scaricare tutte le responsabilità su Allegri che anzi lo ha sempre aspettato ed esaltato. Molti demeriti sono proprio del numero 7. Anche contro il Catania, senza il giapponese, è destinato a sedersi in panchina per far spazio a uno tra Birsa e Poli. La sua indolenza e la sua mai nascosta voglia di tornare in Brasile non hanno aiutato in questi due anni. La scorsa estate era praticamente fatto il suo trasferimento al Santos, che poi saltò e Binho decise di rinnovare spalmandosi l’ingaggio.
Il suo obiettivo sono i Mondiali ma la sensazione è che Scolari voglia premiare molto di più la stagione da leader di Kakà piuttosto che quella anonima dell’ex Santos. Il suo rendimento è lontanissimo da quello del primo anno, da quello dei 14 gol, quello dello scudetto. E’ un vero peccato che un talento del genere non riesca a emergere, con le sue doti tecniche in questa serie A sarebbe un valore aggiunto di grandissimo livello. Con il modulo di Clarence servono tante mezze punte, Robinho nutre di grande considerazione del mister e rimane un punto fermo del suo progetto, ma di fatto il suo contributo alla squadra anche in questa stagione è stato altamente insufficiente.
This post was last modified on 13 Aprile 2014 - 16:55