Giampaolo Pazzini e il gol, un’accoppiata vincente che non passa mai di moda. Non è stata eccezione nemmeno la sfida con il Livorno di due giorni fa quando su assist di Balotelli lanciato in campo aperto in contropiede, il Pazzo ha ricevuto il passaggio in profondità ed ha spedito la palla in rete con un tocco preciso a superare Bardi. Da notare, nell’azione del gol, anche il movimento a tagliare fra i due difensori centrali della squadra toscana che ha permesso a Giampaolo di mettersi in posizione giusta per la ricezione del passaggio filtrante di Mario.
Una rete che mancava da ben 12 giornate, ossia dalla trasferta vittoriosa sul campo del Cagliari del 26 Gennaio scorso, quando su calcio d’angolo Giampaolo aveva gonfiato la rete avversaria con un tocco in acrobazia di destro nel traffico della difesa sarda. Ma le qualità da attaccante di razza del Pazzo non le notiamo oggi. Non è passato inosservato agli occhi dei tifosi l’impegno e la grinta dimostrati nella debacle di Champions a Madrid, negli ottavi di finale contro l’Atletico, quando, subentrato proprio ad un Mario stanco ed un po’ sottotono, Giampaolo ha dato viva luce agli ultimi assalti rossoneri alla porta madridista.
Un calciatore, il Pazzo, che ha oramai raggiunto la maturità calcistica e che è un vero peccato non possa far parte della spedizione azzurra ai Mondiali brasiliani. Del resto la pulizia del ginocchio effettuata al termine della stagione passata gli ha impedito quest’anno di poter essere a disposizione di Allegri fin dall’inizio e di mostrare a Prandelli le sue qualità a ridosso della partenza per il paese verdeoro. Questa d’altronde sarebbe dovuta essere la stagione della conferma per Pazzini dopo i 16 gol della passata stagione, che hanno contribuito in maniera importante a valere l’accesso alla Champions per la squadra rossonera. La spalla ideale per Balotelli e, perché no, un titolare da Milan, con o senza Mario.