Milan-Montella: contatto! La prima pagina de La Gazzetta dello Sport, stamane, mette in primo piano la pazza idea rossonera per la panchina. C’è già stato un sondaggio, per iniziare a sondare la sua disponibilità (senza passare dalla Fiorentina) ma soprattutto venire a conoscenza di una costosa clausola: per liberare l’allenatore Viola (classe ’74), servono 7 milioni.
Ecco perché rimane ancora e sempre di più Filippo Inzaghi l’erede designato di Seedorf, ormai appeso ad un filo anche se, giustamente, ancora aggrappato a Silvio Berlusconi, aspettando di persona indicazioni diverse dalla società rispetto al contratto firmato nemmeno 4 mesi fa (fino al 2015 e da 2.5 milioni all’anno). SuperPippo, eletto all’unanimità sia all’interno che all’esterno del club, sta mantenendo un atteggiamento “low profile” ma è ben consapevole di essere vicinissimo alla Prima Squadra del Milan. Tassotti come risorsa essenziale, anche se Allegri lo vorrebbe al Tottenham, Filippo Galli come osservatore e scopritore di giovani talenti (Paloschi di sicuro), non solo del vivaio: chissà, magari passando dall’essere responsabile del settore giovanile a Direttore dell’area tecnica. E poi le conferme in blocco dei suoi attuali colleghi in Primavera: Fulvio Fiorin come vice, il tattico Nicola Matteucci (che affiancherebbe Andrea Maldera) e l’allenatore dei portieri Beniamino Abate; sicuri del posto, poi, lo staff medico, fisiatrico e dei preparatori atletici, guidati da Bruno Dominici, con Vittorio Mentana ancora team manager.
Seedorf sembra avere le ore contate, si racconta di un pranzo dal clima teso ieri a Milanello. E allora è caccia al successore: Inzaghi non ha veri rivali, anche se ritorna ed avanza il nome di Montella e quello di Cesare Prandelli non tramonta. Tempo di Milan-Livorno? No. Tempo di Pasqua? Nemmeno. Tempo di rivoluzione.