A pochi giorni dal posticipo di lunedì sera tra Genoa e Milan, la redazione di SpazioMilan.it ha contattato in esclusiva Stefano Eranio e Fulvio Collvati, ex di entrambe le squadre. Un’intervista doppia per parlare della sfida imminente, dei pericoli del Marassi e delle prospettive del Milan, sportive e societarie.
Lunedì il Milan sarà contrapposto al Genoa. Come vede la sfida e quali sono i punti forti della squadra rossoblu?
Eranio: “Sarà una bella partita, entrambe le squadre avranno le giuste motivazioni. Sarà una gara equilibrata e il risultato potrebbe essere deciso da un episodio. Le ultime partite del Milan hanno mandato un segnale importante alla squadra rossoblù. Punti di forza del Genoa? Innanzitutto l’organizzazione. Gasperini ha dato un’impronta alla squadra, che si muove bene e ha un buon assetto tattico. Ha sempre dimostrato di essere un buon allenatore e quest’anno lo sta confermando anche perché sta valorizzando molti giocatori tra cui Gilardino. L’attaccante è sicuramente una pedina importante del tecnico genoano. Se giocherà, farà sicuramente la differenza. E’ uno dei giocatori più forti e più esperti, aiuterebbe la squadra ad uscire dalla difesa per guidare la manovra offensiva”.
Collovati: “Il fattore “casa” per il Genoa non è da trascurare: in casa si trasforma, lo stadio è il dodicesimo uomo in campo e ha ottenuto ottimi risultati quest’anno. Magari i rossoblu prendono gol, ma riescono anche a farne. Il Milan quindi non deve soltanto pensare a segnare ma anche fare attenzione alla fase difensiva”.
Secondo lei, con fuori Muntari ed Essien perché infortunati, chi dovrebbe giocare sulla mediana tra Montolivo, De Jong e Cristante?
E: ”Secondo me i nomi giusti per la mediana rossonera sono Montolivo e De Jong. L’azzurro mette in campo tanta qualità, è bravo a giocare e a far giocare. In questi mesi è cresciuto molto anche in fase d’interdizione, ma l’impostazione della manovra rimane il suo punto forte. Darebbe molte soluzioni a Seedorf, sia nei passaggi corti che in quelli lunghi. Riesce a dare la giusta geometria al centrocampo rossonero, non si dovrebbe mettere mai in discussione un giocatore così. Accanto a Montolivo servirebbe un vero interdittore e quindi l’olandese sarebbe perfetto”.
C: “Montolivo è intoccabile e credo che giocherà insieme a De Jong, se sarà riproposto il 4-2-3-1. Ma in generale credo che sarà riconfermata la formazione delle ultime partite”.
Si aspettava che Milan e Genoa, a questo punto della stagione, potessero avere solo 3 punti di differenza?
E: ”Ovviamente non me lo aspettavo, siamo abituati a vedere il Milan ad alti livelli, sul podio a giocarsi la qualificazione alla Champions League. Quest’anno sono cambiate molte cose e onestamente era prevedibile: ci sono stati cambiamenti sia a livello societario che in quello monetario. Galliani non ha affrontato il mercato con la solita prepotenza non avendo gli utili necessari. La scelta di ogni giocatore diventa difficile, si deve cercare la qualità non il nome. In passato si compravano i campioni e non si badava a spese”.
C: “Nessuno se lo aspettava. E’ il frutto non solo di quello che ha fatto il Genoa ma anche di un’annata del Milan che definire disgraziata credo sia il termine giusto, fino a tre partite fa”.
I rossoneri possono puntare ancora all’Europa?
E: ”Sarà molto difficile, ma la palla è rotonda. In passato abbiamo visto e vissuto situazioni analoghe: nel 1999 il Milan ha recuperato tanti punti alla Lazio e vinse lo scudetto. La missione sarà ardua perché dipenderà tutto dalla squadre che precedono i rossoneri in classifica, il problema è che sono molte. La squadra di Seedorf deve vincere tutte le partite e sperare che gli altri perdano colpi. Sarà un’impresa”.
C: “Si, certo, il Milan può ancora puntare all’Europa, è ancora lì, a soli 5 punti. Ma non può più permettersi di sbagliare, a cominciare proprio dalla gara di lunedì”.
Cosa pensa della stagione di Antonini? E’ stato infortunato, ma per il resto non ha deluso. Corretto?
E: ”Sono d’accordo. Antonini ha fatto bene ogni volta in cui è stato chiamato in causa, peccato per gli infortuni. Ha giocato sia come terzino nei quattro di difesa, sei come esterno nella difesa a tre. Ha messo in campo tecnica e velocità, è cresciuto molto ed è merito anche di Gasperini. L’ha valorizzato e ha trovato motivazioni nuove”.
C: “E’ uno degli ex che sta facendo meglio, alla luce di quello che hanno fatto gli esterni forse possiamo definirlo un rimpianto, ma in fondo il calcio è così. Forse ha trovato la dimensione giusta a Genova”.
Come vede l’ingresso in società di Barbara Berlusconi? Che rapporto dovrebbe avere con Galliani?
E: ”Difficile valutare dall’esterno, il passato è passato e ora dobbiamo guardare avanti. Una ventata d’aria fresca era quello che ci voleva, ma sarà complesso procedere senza fondi. Persone nuove e motivazioni nuove fanno bene alla società ma credo che Galliani debba restare. Barbara Berlusconi vuole il bene del Milan e per questo dovrebbe aumentare la sinergia con Galliani. Servono compiti precisi, Adriano dovrebbe stare vicino alla squadra e gestire il mercato. Dovrebbe muoversi in prima persona, l’ha fatto per anni con risultati positivi. Barbara invece deve ritagliarsi degli spazi a livello societario, concentrandosi sul marketing. Dobbiamo ricordarci che i due discorsi sono legati: se in campo si ottengono i giusti risultati, il marketing ne giova. Più vinci, più soldi hai a disposizione”.
C: “L’ingresso è assolutamente positivo. Sono rimasto davvero affascinato dalla presentazione della nuova sede, dal progetto, da come è strutturato, con un museo, uno store, un ristorante. Ci porta a pensare che ci stiamo avviando al futuro. Con Galliani c’è stata una divisione di ruoli se non sbaglio, ed è normale: un uomo di 70 anni non può avere la stessa visione di una ragazza di 30. La divisione di settori è quindi la scelta più giusta”.
(Interviste realizzate da Stefano Gianellini e Federica Barbi)
This post was last modified on 4 Aprile 2014 - 23:52