Davvero incredibile, la vicenda di Mathias Silvestre. Il difensore argentino, arrivato in prestito la scorsa estate dall’Inter, sta diventando un caso più unico che raro. Ripercorrere la sua avventura rossonera, segnata per un buon 90% da infortuni e scelte tecniche che lo hanno tenuto lontano dal campo, vuole essere, prima di tutto, un monito per il futuro. Il Diavolo, infatti, sicuramente non ha investito nulla sul giocatore, non finirà in perdita a causa della sua stagione sciagurata, ma dovrà comunque trarre un’importante lezione da quest’avventura: non sono i giocatori come lui a poterci garantire un avvenire o, comunque, la speranza di un salto di qualità.
D’altronde, farsi domande sul perché dell’arrivo di un giocatore che, tra stop e scelte di Seedorf, non scende in campo da Milan-Verona del 19 gennaio non è soltanto lecito, ma doveroso. Da allora l’ennesimo infortunio muscolare e, dall’Udinese, una serie di panchine e tribune che sanno di bocciatura inesorabile. Mai in ballottaggio con qualche collega, mai tenuto in considerazione.
E lui? Non si fa sentire, non parla, non chiarisce la sua posizione. E dire che di cose da spiegarci ne avrebbe davvero tante… Costa tanto dirlo, ma, almeno per una volta, i cugini nerazzurri avevano visto più lontano di noi.
This post was last modified on 4 Aprile 2014 - 15:42