Da sempre grande tifoso del Milan, lo chef Carlo Cracco ha parlato a Tuttosport della passione per i colori rossoneri e del momento che sta vivendo la squadra di Seedorf, al quale Cracco concede parecchi elogi: “Lo vedo bene sulla panchina del Milan, anche se si è preso una bella patata bollente e non è stato facile all’inizio. Adesso, un poco alla volta, sta rimettendo a posto le basi. Però le cose non si fanno in cinque minuti o in un paio di settimane. È come in un ristorante: non basta avere venticuochi bravi e aprire il locale per dire che sei bravissimo. No, non funziona così. Ci vuole tempo, organizzazione, affiatamento, coesione di visione. Quando sono tutti quanti presenti, si può anche vincere. Io lo confermerei senza dubbio“. Poi una battuta simpatica sul ristorante dell’olandese: “Ci sono stato, si mangia bene perchè non cucina lui ma il suo socio che è molto bravo“.
Al famoso conduttore di “Masterchef” ed “Hell’s Kitchen” viene poi chiesto un parere su Balotelli e sulla sua (in)disciplina: “Mario è un campione, quindi il compito di un allenatore è come quello di uno chef, tirare fuori il meglio. Se sei un bravo allenatore lo tiri fuori, sennò il talento rimane inespresso. Ci sono una serie di fattori, non è che se non va bene quell’allenatore allora va bene l’altro. Però se uno è un campione, va valorizzato. Punto. A volte, purtroppo, non ci si riesce per oggettiva difficoltà“.
In conclusione, Cracco parla dei tanti giocatori che negli anni sono passati dal suo locale nel capoluogo lombardo: “Ne ho ospitati molti, sia di Inter che Milan. Kakà, per esempio, è uno di questi. Ovviamente i milanisti sono i più numerosi, però ci sono anche tanti giocatori nerazzurri con cui abbiamo festeggiato le loro vittorie. In passato abbiamo anche ospitato i banchetti Uefa per le gare di Champions del Milan con Real Madrid e Barcellona. Un giorno Galliani mi chiamò e mi disse che i dirigenti spagnoli insistevano nel chiedergli di portarli da “Cracco”. Con il mix di culture che ormai c’è in Europa, anche i giocatori chiedono un livello di cucina molto alto; adesso vogliono provare il gastronomico, non solo la trattoria o l’osteria“.