Una mano sul cuore che batte più di prima: i 32 anni di Kakà, amore senza fine con un futuro in bilico

Un compleanno da Re. Un compleanno da idolo. L’ottavo in rossonero. Sono 32, meraviglioso Ricky Kakà! Storia di un amore senza fine, di una mano sul cuore che batte ancora e più di prima. Per il brasiliano è un giorno speciale, per il Milan l’ennesima occasione per benedire il suo ritorno a casa e dire grazie alla magia di Adriano Galliani.

22 aprile 2014, come il numero di maglia: lo stesso di sempre, un marchio di fabbrica. Fino ad ora ha collezionato la bellezza di 33 presenze, una vittoria contro lo scetticismo generale dopo il suo (secondo) arrivo: fisicamente è stato una garanzia, tecnicamente il solito, geniale fenomeno. Scatto meno fluido, corsa e resistenza in discesa: i piedi, però, non sono cambiati ed hanno regalato gol ed assist deliziosi. In stagione è ad un passo dal raggiungere la doppia cifra nelle realizzazioni, mentre è già riuscito a tagliare il traguardo, a San Siro, delle 100 reti e delle 300 presenze in rossonero. Kakà è per sempre. All’orizzonte però c’è un futuro in bilico ed un Mondiale a rischio. La clausola presente nel contratto, che gli permetterebbe di chiedere la cessione in qualsiasi momento senza Champions, è lì pronta all’uso, ma la sensazione è che l’addio può aspettare almeno un anno, per attaccamente ai colori ma anche opportunità: lo aspetta l’Orlando City, ma nel 2015. L’America è vicina, ma per il momento può ancora attendere. E poi c’è Brasile 2014, soprattutto c’è da convincere Felipe Scolari, che non sembra intenzionato a convocarlo per la più grande manifestazione calcistica del pianeta.

Il tempo stringe, Kakà può solo aspettare e sperare. E godersi questi 32 anni, che ai nostri occhi non lo invecchiano per niente: rimane semplicemente un simbolo magnifico, una persona fantastica. Auguri Ricky, e grazie di esistere.

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