A partire dal prossimo anno, i biglietti per le partite di calcio potranno essere acquistati tramite gli smartphone. Come riportato dal Corriere dello Sport, la vendita dei tagliandi sarà enormemente semplificata e questi ultimi saranno disponibili fino a pochi minuti prima del fischio d’inizio anche per la tifoseria ospite, utilizzando la tessera sanitaria/codice fiscale (ovviamente non per le gare a rischio). La tessera del tifoso non sarà abolita fisicamente, ma assumerà una concezione tutta nuova: pacchetti promozionali per stranieri e progetti di tifo solidale tra tifoserie avversarie. Tali novità, sono state fortemente il frutto della task force voluta da Alfano e per la quale il capo della Polizia Alessandro Pansa ha incaricato come coordinatore il prefetto Panico, che ha illustrato i punti salienti della relazione tecnica ieri alla Scuola Superiore di Polizia. Molto soddisfatto il ministro dell’Interno: “. Magari servirebbero anche stadi idonei? “Lo strumento per semplificare la costruzione di nuovi impianti è stato già creato. E aggiungo: un’altra delle emergenze rappresentate è stata quella razzismo. Bene, le nostre non sono tifoserie razziste e quello che fanno pochi sconsiderati andrà punito senza generalizzare per interi settori o stadi, ma individuando responsabilità mirate”. Entusiasta anche il presidente del Coni Malagò: “Mi sento di dire che siamo di fronte a un cambio epocale di cultura. Non c’è una tessera del tifoso per vietare, ma per favorire, facilitare. E allora, visto che si avvierà una fase sperimentale io dico, chiamiamola tessera dello sport, allarghiamola alle altre discipline. Faccio i miei complimenti alle istituzioni e al calcio”. Ecco le parole di Abete, presidente della Figc: “La mia è sempre stata la dimensione del fare più che quella della critica fine a se stessa. Ringrazio il ministro, il capo della Polizia, il prefetto Panico che ha guidato un gruppo straordinario. Cosa dire? Che non è pensabile fare rivoluzioni, ma semmai ragionare per step di crescita. Avremo impianti poco idonei, ma siamo sempre il quinto Paese per presenza negli stadi. Il calcio resta un grande patrimonio che non si presta ai giochini di chi vuole destabilizzare”. Con questa iniziativa, il calcio italiano si toglie un po’ di quel sapore retrò.
This post was last modified on 8 Aprile 2014 - 12:20