Amelia: “Bloccato da Abbiati, ma nessun rimpianto. Tutto il Milan sta con Seedorf, sappiamo che sarà con noi anche l’anno prossimo”

Queste le dichiarazioni rilasciate da Marco Amelia a Milan Channel, nel corso di “Studio Milan”.

Su Balotelli: “A Balotelli dopo la Roma, ma anche dopo Milan-Napoli, per esperienza e per come lo conosco, so che non c’era bisogno di dirgli nulla. Lui stesso sa che poteva fare molto di più, si è espresso al di sotto delle sue possibilità: se lo stuzzichiamo però, lo rendiamo solo nervoso. Ma oggi in allenamento, per esempio, qualche battutina gliel’abbiamo anche fatta. E’ un bravo ragazzo, per le doti che ha non è un giocatore normale: per diventare un campione deve giocare con spensieratezza, essere aiutato da tutti, allenatore compreso”.

Su Roma-Milan: “L’1 a 0 della Roma è una grande giocata di Pjanic, ma anche un errore nostro: la difesa ha concesso con troppa facilità il tiro, potevamo fare sicuramente meglio: è stato un duro colpo per l’atteggiamento. Abbiati poteva farci ben poco. Abbiamo affrontato la squadra che sta giocando il miglior calcio in Italia, piena di entusiasmo, peccato perché eravamo in rimonta in campionato e non stavamo facendo così male. Speravamo almeno in un pareggio, non era impossibile raggiungerlo: nel finale ci è mancata la spinta giusta”.

Sulla sua carriera al Milan: “Sono stati 4 anni importanti, fin dal primo giorno in cui mi chiamò Galliani per chiedere la mia disponibilità: ho vissuto anni belli e meno belli. Nel complesso un periodo bellissimo, un’esperienza magnifica che qualsiasi giocatore sogna: indossare in campo questa maglia è stato un onore, un grande orgoglio. Parliamo di una delle squadre migliori del Mondo. Grazie al Milan ho riempito la mia carriera: lo scudetto, la Supercoppa, i derby vinti e la rincorsa dell’anno scorso fino alla Champions, che in tanti non hanno elogiato come meritava, parlando di rigori a nostro favore e dimenticandosi di quello che ci è successo contro a Firenze. 4 anni bellissimi, anche se questo è stato il meno bello, particolare per diverse situazioni: speriamo di finirlo al meglio, raggiungendo l’Europa League. Il Milan non può stare senza Europa”.

Sul Mondiale vinto nel 2006: “Sono stato anche Campione del Mondo, qualcosa ho vinto… Un successo enorme e rarissimo, in pochi possono vantarlo. La Nazionale è stata una parentesi eccezionale, è stato tutto bello. Nella mia carriera sono contento dei risultati che ho ottenuto, ora ne ricercherò altri”.

Sul Milan: “L’occasione di venire al Milan era da prendere, anche se altrove avrei giocato con più continuità. Questo è il mio cruccio. Sono riuscito a scendere in campo con regolarità solo l’anno scorso con Allegri, prima di Natale, poi Abbiati si riprese e tornai in panchina. Anche quest’anno, gennaio 2013 ed estate scorsa compresa, c’era la possibilità di lasciare il club: ci ho pensato, ma Galliani mi ha chiesto di rimanere e ho deciso di restare. Il mio contratto scadrà nel 2015, l’ambiente ha poche certezze e vedremo come finirà questa esperienza. L’anno dello scudetto è stato il più bello, ma anche quello successivo quando arrivammo purtroppo secondi: ho fatto delle parate decisive. Sono sempre stato un uomo squadra, penso al gruppo”.

Sulle parate più belle: “Mi ricordo bene Udinese-Milan del maggio 2011, poi la Lazio in Coppa Italia e anche la trasferta di Novara. Sempre al Friuli, nel febbraio 2012, andammo là in 13 contati, più alcuni giovani: siamo andati sotto con l’autogol di Thiago Silva ma poi abbiamo rimontato con i gol di Maxi Lopez ed El Shaarawy. Quest’anno a Cagliari ho giocato senza l’ok medico, ho commesso un grave errore ma poi nella ripresa ho tenuto mentalmente di testa. Sono soddisfatto di tutto quello che ho fatto. Il ruolo del portiere ti aiuta a costruirti una corazza necessaria per giocare a grandi livelli, personalmente se giochi poco penso sia più facile commettere errori. Ma non ho rimpianti”.

Sulle differenze con Abbiati: “Tecnicamente siamo due grandi portieri. Abbiati ha grande esperienza, ha aspettato il suo momento e dopo Dida ha fatto la storia di questa maglia, collezionando più di 300 presenze. Io sono stato bloccato proprio da questo, senza Abbiati avrei sicuramente avuto più spazio: qualche volta ho giocato perché Christian non stava bene fisicamente, ho sempre dato il massimo, come quando con la Juventus a San Siro sono entrato senza riscaldamento”.

Su De Sciglio: “Ha sempre giocato con Seedorf, ma è incappato in due infortuni ravvicinati. Settimana scorsa non era ancora in condizione, giovedì nell’amichevole in allenamento ha palesato di non stare benissimo. Anche Abate ha avuto dei problemi. Tante volte mi viene da ridere leggendo quello che viene scritto sui giornali. Ora non c’è bisogno solo del singolo, ma di tutta la squadra: poi deciderà Seedorf la formazione migliore”.

Su Pazzini-Balotelli insieme: “Sono due grandi giocatori, Pazzini è un bomber e Balotelli è super. Seedorf li conosce, va lasciato tranquillo: al momento ha deciso così, ricordiamo che Pazzini ha messo da poco alle spalle un lungo infortunio. Ci sarà una settimana di tempo, ci giocheremo un derby significativo. In attacco siamo forti, vedo soprattutto Robinho in grande forma: come nei primi 2 anni”.

Su Seedorf: “Noi siamo completamente a disposizione di Seedorf, ci impegnano al massimo: ci facciamo il mazzo, gli esercizi di Seedorf e del suo staff sono impegnativi. Seedorf ha ereditato una situazione di depressione generale, dopo l’incredibile ko di Sassuolo. Non aveva esperienza, ma conosce l’ambiente: la squadra si è sempre schierata con il suo allenatore. Mi dispiace che Seedorf sia stato messo in discussione anche dopo le vittorie, sui giornali ho letto cose che non ho mai visto. Che io sappia nessuno è andato ad Arcore, da Berlusconi, a criticare Seedorf: io non c’ero. Di questi tempi, nessuna squadra può permettersi di schierarsi contro il mister perché nessuno è titolare: se giochi male, poi stai in panchina. Sui media sono finite solo le cose negative, mai gli attestati di stima verso Clarence”.

Su El Shaarawy: “Ci vuole pazienza, la caviglia è delicata e in questo senso la storia del Milan insegna ad andarci cauti. L’ho visto bene, sciolto, adesso il prossimo passaggio è tornare in campo, vediamo se nel derby o meno. Faccio il tifo per lui perché ha sofferto tanto per questa stagione difficilissima”.

Sull’Inter: “Gli toglierei Handanovic”.

Infine, il suo desiderio: “Mi piacerebbe poter continuare ad indossare questa maglia, ma lo vedremo a fine campionato: mi farebbe piacere. In questo Milan ci sono grandi basi per tornare al vertice, dal club, ai giocatori, all’allenatore. Berlusconi farà le sue scelte, da quello che sappiamo Seedorf sarà il nostro allenatore anche per l’anno prossimo. Cercheremo di onorare il derby, vogliamo vincerlo. Ci sono tutte le intenzioni per tornare a trionfare in giro per il Mondo”.

Gestione cookie