“Berlusconi batta un colpo“. Al di là di retroscena, spifferi e indiscrezioni, la crisi del Milan passa da decisioni forti che, per ora, tardano ad arrivare. E’ proprio di questo parere anche il direttore di Calciomercato.com, Xavier Jacobelli, che interpellato da SpazioMilan.it, esprime tutta la sua perplessità sulla gestione di questo momento nero per la storia del club.
Xavier, chi merita di portare la croce di questo Milan?
“E’ ingeneroso buttare la croce addosso qualcosa per il solo rispetto dei tifosi e della storia del Milan. E proprio a proposito dei tifosi, non ho condiviso chi ha stroncato la protesta della Curva”.
Quindi un dissenso giusto nel merito e nel metodo?
“Sacrosanto. Se una protesta è civile e non travalica le regole del rispetto, è più che giusta. Poi dopo due anni che se ne sono viste di tutti i colori…”.
Ma allora di chi è la colpa?
“La responsabilità è di Silvio Berlusconi, che deve prendere decisioni e dire cosa vuol fare”.
E Galliani?
“Fosse stato per lui il Milan oggi avrebbe in squadra Messi, Cristiano Ronaldo e Xavi… Al di là della battuta, è chiaro che Galliani abbia agito sempre in base ai parametri della proprietà. Ci sono stati errori nelle campagne acquisti, è vero, ma non mi piace il tiro a Galliani”.
Però la lotta con Barbara non ha aiutato…
“Qui entrano in gioco le responsabilità del Cavaliere. L’assetto con i due amministratori delegati ha generato ulteriore confusione. Non si capisce chi comanda, chi deve scegliere il direttore sportivo, chi può dire cosa”.
Poi c’è il capitolo Balotelli: quali sono le sue responsabilità?
“Non sarà mica colpa sua se il Milan prende cinque gol dall’Atletico Madrid in due partite… Mario dev’essere giudicato per quel che fa sul campo ed è innegabile che il suo rendimento è inferiore a quello dell’anno scorso. Credo che si stia giocando anche i Mondiali”.
E’ giusta la ‘carota’ di Seedorf o sarebbe meglio il ‘bastone’?
“Conto sul suo orgoglio. Tocca a lui, con un atteggiamento diverso, dimostrare di essere un grande, per il Milan e per la maglia azzurra”.
Seedorf è a rischio?
“Anche qui l’ambiguità di fondo risale alla famosa cena di Arcore dello scorso giugno tra Berlusconi, Galliani e Allegri. Lì si doveva svoltare, senza aspettare un anno di agonia. Quanto a Seedorf, è stato costretto in fretta e furia a lasciare il calcio giocato ed era inevitabile che avrebbe pagato questo scotto. E’ giusto confermarlo e dargli la possibilità di allenare una squadra degna del nome Milan”.