Ci sono delle cose che difficilmente mi spiego. Come è difficile che intervenga in prima persona contro colleghi, nella fattispecie anonimi, o contro personaggi del mondo calcio. Ma la lezione di professionalità che quest’oggi ha regalato il sito Tuttosport.com credo meriti di essere approfondita, perché altrimenti si crea l’ennesimo precedente per cui ogni redazione sportiva si può sentire tranquillamente libera di varcare il confine tra informazione e ripicca da bar. Con l’aggravante di essere la voce in rete di uno dei tre principali quotidiani sportivi.
Questo articolo si riferisce alla telecronaca di Carlo Pellegatti per Milan-Juventus su Premium Calcio: “Carlo Pellegatti ci ricasca – esordisce il collega che, peraltro, non si firma -. Ricordate come inveì contro la Juve il 25 febbraio del 2012, quando la gara finì 1-1 e ci fu il gol fantasma di Muntari non visto dall’arbitro? «Che ingiustizia, che vergogna», e via urlando. Il telecronista Mediaset deragliò, salvo poi chiedere scusa a Conte e al club, giorni dopo. Quella volta le parole furono pesanti, soprattutto verso Antonio definito “malato mentale” e “testa di c….”. Adesso, in occasione di Milan-Juventus 0-2 ha concesso il bis. Dopo la rete realizzata da Fernando Llorente, proprio mentre San Siro pregustava la supremazia rossonera , è clamorosamente uscito dai binari. «Vergogna! Dovrebbero arrossire, speriamo che arrossiscano!». Perché mai? Perché hanno segnato? Prevede questo il gioco del calcio, soprattutto quando sei più bravo nelle azioni d’attacco… La Juve dovrebbe forse vergognarsi perché Carlitos Tevez l’ha preferita al Milan? Perché si è divertito ad annientare la squadra di Seedorf con un missile terra aria? Dovrebbe arrossire Pellegatti, per non riuscire più a controllare il suo tifo. Basterebbe passare dall’altra parte, andare in curva, lasciare il microfono…“.
L’audio, rintracciabile qui, tradisce naturalmente la faziosità voluta del collega Pellegatti che, peraltro, non fa alcun riferimento ai bianconeri. È naturale che la veemenza della sua irritazione rimandi inconsciamente a quanto successo due anni fa, nel match del gol non convalidato a Sulley Muntari, ma stupisce come ai giornalisti di Tuttosport.com non venga nemmeno in mente che Pellegatti potesse avercela proprio con i giocatori rossoneri. Dopo un primo tempo dominato, infatti, il pacchetto difensivo non ha offerto certo la sua miglior performance in occasione dello 0-1.
Ma mettiamo che i colleghi torinesi abbiano ragione, è possibile. In questo caso la reazione e le parole di Pellegatti avrebbero avuto poco senso, ma incuriosisce la “tecnica” giornalistica dell’anonimo autore per farglielo capire: “La Juve dovrebbe forse vergognarsi perché Carlitos Tevez l’ha preferita al Milan? Perché si è divertito ad annientare la squadra di Seedorf con un missile terra aria?“. Lessico all’altezza, concordanze di genere e numero da verificare, ma soprattutto dare del “curvaiolo” ad un collega rispondendo in questo modo. È come sorbirsi una lezione di titoli da chi non sa andare oltre un calembour. Pellegatti avrà calcato la mano, come fece in maniera ben più pesante due anni fa, ma oggettivamente ci ha sempre messo la faccia. Queste 16 righe, invece, sono senza autore. Anzi, senzautore: i calembour, da quelle parti, hanno più presa.
Una volta tanto, la lezione ci è arrivata dal campo: sguardi distesi, abbracci e sorrisi a fine partita. Non è scritto che dobbiamo fomentare a tutti i costi: spesso i nostro lettori sono più “avanti” di noi.