In questi anni si sono rincorse tantissime voci su possibili nuovi investitori nel pacchetto azionario del Milan, ma, come si può ben vedere, nessuna di esse si è mai concretizzata, tanto che il club rossonero resta ancora saldamente nelle mani della famiglia Berlusconi. C’è stato un vero e proprio “giro del mondo virtuale” perchè si parlava di investitori cinesi, russi, arabi pronti a subentrare al Cavaliere quantomeno in quote minoritarie. Stavolta, però, come affermato anche dal Corriere dello Sport, dalle parole si potrebbe passare ai fatti, in quanto il club di Via Aldo Rossi ha un importante asso nella manica da poter calare sul tavolo per convincere qualche ricco investitore a spostare le sue attenzioni all’ombra della Madonnina.
Si tratta ovviamente del nuovo stadio, che il Milan costruirà sui terreni ora destinati all’Expo del prossimo anno. L’idea è quella di ripetere la “mossa tattica” del Bayern Monaco, che ha costruito il nuovo stadio vendendo per trent’anni (con opzione per altri dieci) i diritti del nome alla società di assicurazioni Allianz. Ripetendo questo stratagemma, si potranno convincere gli investitori ad entrare nel Milan, seducendoli con la possibilità di includere il nome delle loro aziende in quello del nuovo stadio rossonero. Stadio che dovrà essere poi sfruttato sette giorni alla settimana per incassare tutta una serie di utili “aggiuntivi” agli introiti delle partite.
Resta da capire solo quale potrebbe essere la nazionalità di questo nuovo azionista e non c’è dubbio che in pole position ci sono gli Emirati Arabi, con lo sceicco Al Maktoum già main sponsor del Milan con la compagnia aerea Fly Emirates, dominante anche all’aeroporto di Malpensa. Non dimentichiamo, poi, che Al Jazeera, la tv di stato del Qatar, sta imbastendo una partnership con Mediaset tramite il suo canale sportivo beIN. Insomma, una rete di investimenti e di rapporti che nei prossimi anni potrebbero legare in maniera indissolubile Fininvest (e dunque il Milan) agli sceicchi, con la speranza di riportare il Diavolo i fasti di un tempo.