“Mi sento solo“: un appello fatto col cuore, un sussurro fatto ai suoi collaboratori da un uomo che non si aspettava tutta questa pressione e questo sconquasso quando decise di accettare la panchina del “suo” Milan lasciata libera da Massimiliano Allegri. Clarence Seedorf, dunque, starebbe vedendo cadere le sue certezze, ma da uomo fiero e convinto delle sue qualità non perde la fiducia e sa (o forse spera) che gli venga dato il tempo per dimostrare di poter essere veramente l’antivirus per i rossoneri, dopo essere stato un campione nel rettangolo di gioco.
E’ questo lo scenario che delinea il Corriere della Sera in edicola quest’oggi, che individua nel match di domenica contro la Lazio l’esame verità per il Professore, che dovrà capire se il gruppo, da molti definito spaccato in tre tronconi, è ancora nelle sue mani dopo i malumori per i ritardi agli allenamenti, per le sedute sempre di pomeriggio (anche se oggi si sono allenati alle 11, ndr), per la gestione di Mario Balotelli, al quale sarebbe permesso di tutto, e per le parole dette ai tifosi dopo il Parma (“3/4 di questa rosa non è da Milan“). L’olandese, però,come detto, non perde la fiducia, in quanto convinto di avere ancora tempo a sua disposizione: a “confortarlo” sarebbe proprio la vicenda del suo predecessore, Allegri, che è rimasto sulla panchina rossonera molto più a lungo di quando fossero iniziate le critiche nei suoi confronti.
Ora i biancocelesti e, dopo solo tre giorni, la Fiorentina, entrambe in trasferta: un dittico thrilling, nel quale, forse, Seedorf si gioca la panchina. Chissà se starà ripensando alla decisione di accettare da subito un Milan in stato comatoso invece di attendere la prossima stagione. La “solitudine” magari lo aiuterà a pensare, serve rialzare la testa e tirare fuori l’orgoglio, immediatamente…
This post was last modified on 21 Marzo 2014 - 13:52