L’incontro di ieri lo ha voluto anche Silvio Berlusconi, le parole di Galliani sono state ferme e decise, espressione del pensiero del Presidente. Seedorf è una sua scommessa, merita ancora protezione ma non senza essere consapevole che all’orizzonte l’esonero rappresenta una possibilità sicura.
Clarence adesso lo sa, lo ha sentito con le sue orecche in un faccia a faccia durato quanto una sfida di calcio: nessun vincitore né vinto, ma l’olandese non può più sbagliare. Non ci sono più solo le indiscrezioni dall’esterno, c’è anche, soprattutto, la posizione ufficiale del Milan, che ha manifestato all’allenatore perplessità ed errori, tecnici e di gestione, che non sono piaciuti; come, ad esempio, il modulo di gioco. In primis, come detto, a Berlusconi (che rimane distante perché impegnato a “piazzare” la figlia Barbara in politica). I rossoneri sanno che un addio anticipato costerebbe caro (16 milioni di euro), quindi al momento l’unica e drastica ipotesi rimane quella del licenziamento per giusta causa dopo le famose frasi riferite al Barone nel post Milan-Parma. Una conferma Seedorf se la dovrà conquistare vincendo, anche perché il Milan, tema dibattutto nel colloquio nella sede di via Aldo Rossi 8, crede ancora all’Europa League. Difficile, quasi impossibile, ma la squadra ha il dovere di crederci finché la matematica lo permetterà.
Nel frattempo, sottolinea stamane La Gazzetta dello Sport, Tassotti sa che, in caso di doppio ko sia con la Lazio che con la Viola, avrà il compito di condurre al termine la stagione da solo in panchina (come successo in Milan-Spezia). Poi in estate, nel caso, si deciderà il vero successore. Donadoni e Prandelli rimangono in lista, ma in pole c’è, ed è destinato a rimanerci, Filippo Inzaghi, il prescelto di Galliani, che ieri a Milanello ha incontrato Clarence a pranzo insieme ai tecnici delle giovanili rossonere. L’ad ancora una volta ha fatto il lavoro sporco, Seedorf è avvisato e da oggi avrà al suo fianco Adriano il tutor, pronto alla “scansione” dell’antivirus.