Nel primo bimestre Professore rimandato: tante idee ma anche colpe. E ora il telefono squilla…

“L’allenatore è il primo a pagare quando le cose vanno male”. Non è esattamente una massima, ma poco ci manca. Non è detto, però, che la pena da scontare sia sempre quella più grave; esistono vie di mezzo molto meno definitive ma comunque ridondanti. Tanto per dirne alcune: la messa in discussione continua, gli scossoni alla panchina, le fantasie di mercato che puntano sempre a tagliare la testa al toro.

Clarence Seedorf è già entrato nell’occhio del ciclone, dal momento in cui i suoi disegni e i suoi schemi perfetti hanno cominciato a stonare con i responsi del campo. 11 partite, 6 sconfitte, 4 vittorie e 1 pareggio. Allegri, paradossalmente, prima dell’esonero aveva fatto meglio.

Guai, però, a cercare capri espiatori. L’olandese ha dalla sua molte attenuanti: la preparazione precaria della squadra, l’inesperienza, una stagione decisamente maledetta. Ma, ovviamente, ha anche lui le sue colpe: troppo ostinato, a tratti permaloso e restio a ipotesi diverse da quelle da lui paventate. La sua rigidità cozza e non poco con la sua enorme intelligenza calcistica.

Da non dimenticare, poi, il discorso modulo, ultimamente riposto in un cantuccio ma sempre di grande attualità. La presenza e la costanza di Poli e il suo adattamento più avanti lo rendono certamente più sostenibile, ma non funziona ancora dalla trequarti in su.

Ora davanti a Seedorf ci sono altre 11 partite, in cui dovrà cercare di tenere alto il morale della squadra per limitare i danni di una stagione davvero fallimentare. 11 finali in cui il suo lavoro sarà sotto esame: preludio di un futuro insieme o di un addio? Improbabile che vada via, ma in caso di altre “figuracce” (vedi i big match ancora da giocare con Roma e Fiorentina e soprattutto il derby con l’Inter) nulla sarebbe da escludere.

Berlusconi comincia a mugugnare e, come di norma, pare abbia telefonato a Seedorf in queste ore (lo riporta il Corriere dello Sport), sì per confermargli la fiducia, ma anche per ricordargli che questa va ricambiata con i risultati, finora assenti. Quindi, al momento nessuna bocciatura, ma solo un “rimando” con riserva…

 

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