Sacchi: “Assurdo criticare Galliani. Tifosi irriconoscenti, hanno vinto violenza e minacce”

C’è mancanza di riconoscenza verso la società, Galliani e i giocatori. La violenza ha prevalso su tutto il resto nella società che ha vinto di più negli ultimi 25 anni tenendo alto il nome dell’Italia nel calcio“. Senza mezze misure, intervenuto ai microfoni di “Radio Anch’Io Sport”, Arrigo Sacchi difende Adriano Galliani e contesta la protesta dei tifosi, ieri a San Siro.

Sacchi è categorico, quando si parla di Milan vietato mancare di rispetto: “La domanda più opportuna è perché la tifoseria dopo 25 anni di successi si sente in diritto di contestare la società e Galliani che, assieme a Berlusconi, è stato protagonista di questa cavalcata. Minacciare la squadra è la cosa più grave. Galliani è uno dei più grandi dirigenti che ci siano, un protagonista assoluto, è un valore aggiunto per la società. Vorrei tanto ci fosse un ambiente più sereno: bisogna saper accettare la sconfitta, ci sono momenti in cui si sbaglia o in cui gli altri sono stati più bravi di te, da noi manca la civiltà ed il merito“.

Ecco la ricetta che per l’ex allenatore del Milan potrà servire per tornare a competere: “Bisogna mettere al centro di tutto il gioco, la trama, lo spartito, e andare a prendere gli interpreti più idonei per questo: prima di tutto la funzionalità e dopo il talento. In Italia si pensa sempre che il calcio parte dai piedi dei giocatori, ma invece parte dalla mente. Il Milan si è basato su questi criteri ampliando le qualità dei suoi calciatori, al mio arrivo al Milan Van Basten e Gullit non avevano ancora vinto il Pallone d’oro. La società deve partire da idee chiare sul gioco“.

Su Seedorf: “La sua è una mission difficile: ha trovato giocatori che non ha scelto. I tifosi devono avere molta pazienza con una società che la merita. Si sta investendo sui giovani del settore giovanile, Filippo Galli sta facendo molto bene, bisogna investire ancora di più, Barcellona e Real investono 40milioni all’anno, il Milan credo non arrivi a 10“.

Infine, su Balotelli: “E’ sicuramente un talento, ma questo non vuol dire che va bene per qualsiasi cosa. Una sua conferma? Sì, se è funzionale al progetto tecnico. Mario deve trovare un ambiente molto positivo e un gioco che lo aiuti. Credere che il talento da solo possa risolvere i problemi di un club è un grave errore. Balotelli deve probabilmente ancora maturare, a livello tecnico ha un talento straordinario ma non basta. Rimasi impressionato quando era all’Inter per le sue qualità tecniche“.

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