Un déjà vu impressionante, stessa identica situazione cambiando solo gli interpreti. Neanche un mese eravamo qua a parlare di un Philippe Mexes reduce da una gara col Napoli ai limiti del pessimo e dalle successive esclusioni in favore di Zaccardo, quindi del francese con le valigie in mano direzione Monaco o Manchester United. Poi la svolta, pace fatta con Seedorf e campo riconquistato. Col francese squalificato per la gara col Chievo e Bonera quasi sicuro di scivolare ancora sulla fascia destra, il candidato a titolare era Cristian Zapata ormai pienamente recuperato dall’infortunio.
E invece la beffa. Il colombiano fila ancora in panchina, la quarta consecutiva dopo i 90 minuti con l’Udinese, e al suo posto scende in campo Zaccardo al fianco di Rami, proprio come successe nella gara col Bologna per Le Roy. L’insoddisfazione per Zapata sarà sicuramente tanta, visto che questa poteva essere la gara buona per dimostrare di essere recuperato appieno. Anche le parole in conferenza di Seedorf avevano fatto intendere una sostanziale fiducia del mister olandese verso il centrale: “Sta bene, si sta allenando con impegno. Quando ne avremo bisogno non dubiterò di metterlo in campo”. Tuttavia al momento della scelta finale si è optato per il difensore italiano ex-Parma.
Il prolungato infortunio che ha perseguitato Zapata dall’arrivo di Seedorf può essere considerato una discriminante pesante nel computo delle presenze del colombiano: 2 gare da titolare e una vasta collezione di panchine, ben 5, e di tribune dovute soprattutto allo strappo muscolare, che comunque vanno ad aggiungere altre 5 gare d’assenza al computo. Se in più si contano le due assenze, una per infortunio e l’altra per scelta tecnica, nella duplice sfida di Champions all’Atletico Madrid, l’unica aggiunta positiva da fare è la sfida persa con l’Udinese in Coppa Italia, durata solo 36 minuti e principio dei suoi problemi fisici. Per uno score finale di 3 presenze, quantificabile in 215 minuti giocati, e 12 esclusioni nella gestione Seedorf. Mica male, per il centrale che prima dell’avvento di Rami era il titolare inamovibile, anche più del costoso Mexes.