Il suo debutto a San Siro, in campionato, con la maglia del Milan difficilmente sarà dimenticato dal diretto interessato e dai tifosi del Diavolo: all’allora 18enne Paloschi bastarono soli 18 secondi, al primo pallone toccato, per insaccare la rete del definitivo 1-0 ai danni del Siena. Da allora, Paloschi ha girovagato in provincia tra Parma, Genoa e Chievo, squadra dove attualmente milita. In questa annata, l’attaccante classe ’90, il cui cartellino è a metà tra Milan e Chievo, è già arrivato a quota 10 reti (di cui 4 su rigore). Ecco quanto dichiarato da Paloschi, ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, in vista del match che sabato vedrà opposte a San Siro la formazione rossonera e quella clivense.
Sul cammino che attende i Mussi volanti in campionato: “Per la salvezza dobbiamo battere Livorno, Sassuolo c Cagliari, un cammino sulla carta abbordabile. Spero di fare un bel regalo al presidente Campedelli, che finisce stremato ogni partita. È difficile mantenere per così tanti anni una realtà così sana in serie A”. Un parallelo tra il suo percorso e quello di Destro, cresciuti nelle giovanili di Milan ed Inter, ma mandati altrove a farsi le ossa: “Io ho girato un po’ in provincia e sono contento delle esperienze che ho fatto. Alcuni di noi hanno di un percorso più lungo per tirare fuori il meglio. I grandi club vogliono giocatori già pronti”. In cosa si sente migliorato: “Sono più continuo e sicuro. Prima mi facevo mille problemi, mentre ore alla partita sicuro di me e consapevole di aver lavorato bene in settimana”. Sull’infallibilità dal dischetto (4 rigori realizzati su 4): “Il primo rigorista è Thereau, poi ci sono io. Dopo quello col brivido contro la Regina in Coppa Italia, mi son detto di migliorare. A fine allenamento Corini ci lascia calciare 4-5 rigori, così ho acquisito sicurezza”. In merito allo stage in Nazionale: “Per me è un sogno. Mi riterrei fortunatissimo anche se riuscissi a giocare una sola partita con la maglia azzurra”. Sulla deficitaria classifica del Milan: “Non me l’aspettavo, ma hanno recentemente fatto 4 punti in due trasferte difficili. Comprendo l’amarezza dei tifosi, ma a volte dovrebbero mettersi nei nostri panni”. Sulla scelta della società di puntare su Seedorf e su Filippo Inzaghi: “Non è mai semplice subentrare a campionato iniziato, ma lui è un campione e saprà trasmettere la mentalità vincente. Pippo è un amico e mi ha tanto aiutato quand’ero al Milan. È una persona ambiziosa e preparata; personalmente sarei felice di vederlo sulla panchina rossonera”. Chiusura con un pensiero in caso di gol a San Siro: “Non so se esulterei, ma se lo facessi non sarebbe una mancanza di rispetto”.
This post was last modified on 28 Marzo 2014 - 11:46