Nella sfida di ieri al Franchi, è sceso in campo un Milan diverso da quello degli ultimi mesi, meno svolazzi, meno possesso palla, ma assolutamente cinico e solido. Per la difficile trasferta in terra Toscana, mister Seedorf sceglie di abbandonare il 4-2-3-1, per affidarsi al più difensivo 4-4-1-1, con linee molto strette tra loro, raddoppi sulle fasce e pressing in mezzo al campo. Per capire ulteriormente come sia stato diverso il Milan, il quotidiano La Gazzetta dello Sport ha riportato alcuni dati incontrastabili: 40% di possesso palla contro il 60% dei viola, 327 passaggi effettuati contro i 470 della squadra di casa e ben 30 falli commessi a 15. L’uomo simbolo di questo cambio di mentalità, è senza dubbio Sulley Muntari, autore ieri di una partita sontuosa: il centrocampista ghanese tocca la palla 55 volte, compiendo 35 passaggi giusti e sbagliandone solo 4 (pochissimi se si pensa alla posizione nella quale gioca), 2 tiri, 5 lanci riusciti, 1 sponda, 2 contrasti vinti, 5 le palle intercettate e 5 quelle recuperate, 2 dribbling riusciti, insomma un Muntari a tutti campo. Il ghanese, in coppia con de Jong, ha dato vita ad una mediana insuperabile.
Ad aver aiutato il Milan nell’impresa del Franchi, ci ha pensato però anche la Fiorentina, apparsa stranamente imprecisa ed inconcludente. Per analizzare più a fondo quanto sia stata imprecisa la squadra di Montella, basta analizzare i numeri dei suoi migliori interpreti: 13 le palle perse da Cuadrado, 18 quello perse da Joaquin e 7 da Matri. Una Fiorentina apparsa sottotono anche dal punto di vista della velocità dell’azione e della precisione nell’ultimo passaggio.