Timido, ma risoluto. Sguardo di ghiaccio e piede di velluto. Andrej Modic compirà diciott’anni tra una settimana ma ha già una maturità da veterano. Reduce dalle fatiche europee, tra Viareggio Cup e Youth League, il talento bosniaco apre il suo cuore a SpazioMilan.it prima della partenza per Cagliari, all’alba di un nuovo obiettivo: le Final Eight.
Andrej, l’ultimo mese è stato come un frullatore…
“Tante soddisfazioni e un po’ di rammarico. Il Viareggio ci ha dato tanta carica in più e la consapevolezza di essere un grande gruppo che può lottare per grandi obiettivi. Con il Chelsea, avevamo preparato la partita molto bene: abbiamo fatto un’ottima gara dal punto di vista tattico, il risultato è stato troppo duro. Loro hanno giocatori a centrocampo che avevano già esordito in prima squadra, noi siamo usciti a testa altissima“.
Meglio ripensare a quella punizione pazzesca con la Fiorentina.
“Le punizioni le tiro da sempre. Da piccolo, mi fermavo almeno mezz’ora dopo gli allenamenti a calciarle, mentre il mister continuava a dirmi di andare a casa…“.
E prima di calciare quella a Viareggio all’86’, a che cosa hai pensato?
“In mia testa sapevo già sarebbe stato gol… (ride, ndr)”.
Preveggente… Ce lo auguriamo anche di Kakà e del Dottor Galliani dopo le parole che hanno speso su di te.
“È stata una grande soddisfazione sentire quello che hanno detto, pian piano cerco di realizzare il mio sogno di esordire in Serie A“.
Che cosa pensi di mister Seedorf?
“Non abbiamo ancora avuto modo di parlarci molto, ma vedo che cerca la profondità del rapporto con tutti i giocatori. È sempre stato un grande uomo anche fuori dal campo“.
Non avete ancora “approfondito”, ma sei nella Lista B della Champions.
“Vedere il mio nome vicino a quelli della prima squadra è bellissimo“.
E vedere il tuo nome nelle convocazioni per la Nazionale Under 21?
“È la prima volta. Ed è una sensazione unica perché giocare con la maglia della propria nazione è sempre un grande orgoglio. Ci mancano le partite con l’Austria e con l’Ungheria in casa per provare a qualificarci: ce la metterò tutta“.
In campo ti confronti spesso con Benedicic e Mastalli, tuoi compagni di reparto: un loro pregio.
“Zan ha una forza fisica devastante, Alessandro è un giocatore completo e ha grande carattere“.
E in prima squadra?
“Parlo spesso con Valter Birsa, viste le nostre origini comuni, e con Marco Amelia, un grande motivatore. Ma non dimentico i consigli di capitan Montolivo, di Bonera e di Kakà“.
Kakà a cui hai anche “rubato” un po’ la scena nell’amichevole di Chiasso…
“Non scherziamo, lui è unico. Non mi aspettavo di giocare tutto il secondo tempo, quel pomeriggio i compagni mi hanno aiutato tantissimo, in primis Nocerino“.
Torniamo al campionato: chi temi maggiormente?
“Mi aspettavo di più dall’Inter, mentre l’Atalanta come al solito è l’avversaria da battere. Fino alla fine sarà molto dura, ma non possiamo più sbagliare“.
Diciamo che, in questo momento, sta meglio tuo fratello… (Mihael, attaccante negli Allievi Regionali di Brocchi primi in classifica, ndr).
“Vedo spesso le sue partite, come lui segue le mie. Ci consigliamo sui nostri errori. Lui è molto giovane, cerco spesso di fargli capire l’importanza della maglia che indossiamo“.
Il prossimo obiettivo di Andrej Modic?
“Vincere a Cagliari, domani pomeriggio“.
(Foto: Guido Maconi)