Un anno senza vittorie contro le big, è rimasto Pazzini. Mercato: Galliani e quella matta idea Puyol

Daniele Mariani è giornalista pubblicista. Nello staff di SpazioMilan.it fin dalla sua nascita, l’8 marzo 2011, e vicedirettore dal 2012. Conduce “Milan Time”, un’ora di notizie rossonere nel palinsesto pomeridiano di Radio Milan Inter (96.1 FM e canale 288 del DTT). E’ opinionista per “Il Campionato dei Campioni” di Odeon TV, dal 2011 collabora con il Giornale di Vimercate.

La Juve arriva nel momento giusto, per chiudere quella ossessione che proprio oggi dura da un anno esatto: la mancanza di vittorie del Milan negli scontri diretti. 2 marzo 2013: il Milan schiaccia la Lazio 3 a 0, la sorpassa e conquista il terzo posto in classifica, che da lì in poi non mollerà più. 2 marzo 2014: sempre a San Siro, i bianconeri vanno a caccia di un successo che nella sostanza blinderebbe il discorso scudetto. In mezzo, gioie e sofferenze, Allegri e Seedorf, Balotelli e Pazzini. SuperMario non ci sarà, colpa di un destino beffardo, al suo posto il Pazzo non vede l’ora di togliersi la maschera (frattura al naso dopo la Samp) e firmare la vittoria: proprio come fece con i biancocelesti (doppietta). Stasera come allora, dopo 11 sfide di fila senza sorrisi contro una big: è Pazzini l’elemento comune dei rossoneri, nessuna disperazione sull’assenza di Balo.

L’anno scorso il Milan mise un mattone essenziale sulla Champions (ancora in corso), adesso potrebbe avvicinarsi ancora di più alla zona Europa League; ma anche mettere nel mirino l’Inter ed arrivare a -3. In 12 mesi il Diavolo si è ed è stato ridimensionato, ma sta vivendo un buon momento, nella testa più che nella forma. E’ tornata la fiducia, ci sarà lo stadio semi-pieno: il resto lo hanno dimostrato (non solo) Rami e Taarabt. Di fronte, invece, c’è la formidabile squadra di Conte: un grande allenatore. E’ stato furbo ma scontato nel mettere in dubbio la presenza in campo di Chiellini ed Asamoah: il primo andrà in panchina, il secono giocherà. Si può vincere, si deve correre e lottare: le 31 lunghezze di differenza dovrebbero bastare come “incoraggiamento” a fare lo sgambetto alla “Vecchia Signora”.

Vero è che, in ogni caso, la stagione non vivrebbe uno scossone così rivoluzionario. Al contrario se a Madrid si riuscisse nell’impresa. I sogni di gloria, la competizione più o meno alla pari, sarà roba dal 2015 in poi. E’ per questo che Galliani è già all’opera. E qui nasce un’idea a sorpresa: acquistare un difensore, quasi 36enne, che ha annunciato l’addio al Barcellona. Si chiama Puyol, da sempre ammiratore del Milan e in diverse circostanze vicino all’arrivo. Un pensiero, una pazza ipotesi a costo 0 ma con un ingaggio, nel caso, non indifferente. Chiamasi operazione “alla Galliani”, quindi attenzione.

Twitter: @Nene_Mariani

Gestione cookie