“C’è chi nasce per giocare terzino o mediano e chi viene pagato per fare gol o regalare fantasia alla squadra. Tu eri un nove e mezzo alla Baggio, il nostro giocatore preferito. Nella vita serve la qualità, non solo la quantità. Tu intuivi dove poteva finire la palla quel secondo prima. Che fa, sempre, la differenza. Per questo ti invidiavo e ti stimavo, anche se non te l’ho mai detto con quella serietà a noi poco affine”. Così Luca Bertelli, suo ex collega di Milan Channel, a pochissimi giorni dall’incidente ricordava per noi il compianto Claudio Lippi.
Con oggi è passato un anno. Sembrava un martedì mattina qualsiasi, ma quello scivolone in moto non ha lasciato spazio a repliche. Ancora Bertelli scriveva: “Avevi un sorriso mai banale o di circostanza, l’occhio vispo da eterno Peter Pan. Furbo, ma sognatore e sensibile. Ce l’ha anche tua figlia, sai? Quando la vedo, penso a te. Eterno bambino e padre così orgoglioso”.
Proprio alla moglie e alla figlia, da subito, ha pensato il Milan. Tornei di calcio, belle parole ma anche tanti fatti. Perché uno come Claudio non si dimentica, nemmeno un anno dopo.