SM+ESCLUSIVO%2F+Ivan+Zazzaroni%3A+%26%238220%3BBerlusconi+ha+cambiato+la+politica%2C+ora+tocca+al+Milan.+Seedorf%26%238230%3B%26%238221%3B
spaziomilanit
/2014/03/ivan_zazzaroni_milan_berlusconi/amp/

SM ESCLUSIVO/ Ivan Zazzaroni: “Berlusconi ha cambiato la politica, ora tocca al Milan. Seedorf…”

Chiaro e diretto. Come lo sentiamo su Radio Deejay insieme a Fabio Caressa, Ivan Zazzaroni analizza con schiettezza la crisi del Milan: “Bisognerebbe cambiare, ma non c’è la forza di farlo“, afferma il giornalista in esclusiva a SpazioMilan.it sottolineando errori commessi da società e direzione tecnica, ma anche indicando modelli che oggi i rossoneri potrebbero seguire per uscire dal pantano.

Ivan, da dove deve arrivare il cambiamento?
E’ indubbiamente il momento di cambiare, ma non ne vedo la forza. Serve una strada nuova, a partire dal livello societario”.

Quindi da Galliani?
Ho grande rispetto per il dirigente Galliani, che affrontano gli ultimi anni come i più complessi. Ma lui non è uno che puoi depotenziare”.

Palla a Berlusconi, dunque?
“Berlusconi in politica ha cambiato Forza Italia, mi rendo conto che forse sia più difficile cambiare il calcio. Lui e Galliani vivono un rapporto di lavoro con amicizia e riconoscenza, credo che il Cavaliere fatichi a trovare la strada per salutare uno come Adriano dopo anni di grandi risultati”.

Qual è la strada ideale?
“La Juventus è cambiata ed è un esempio. Dopo anni di sperperi post-Calciopoli è arrivato un presidente giovane, Andrea Agnelli, che ha azzeccato le mosse sul piano della gestione societaria e su quello tecnico. Sta cambiando l’Inter, è cambiato il Napoli, così come la Fiorentina. Il Milan è sempre stato all’avanguardia e deve svoltare. Mi rifaccio ad un’affermazione azzeccata di Demetrio Albertini…”.

Prego.
“La prospettiva non è il passato. Senza idee non si va da nessuna parte”.

Barbara ha idee buone?
“Non bisogna paragonarla a Galliani. Non è Barbara contro Adriano, ma un sistema contro un altro. Lei sicuramente vorrebbe creare una società diversa, ha una mente fresca con idee, giuste o sbagliate che siano”.

E Seedorf, intanto, traballa…
“Sono rimasto molto sorpreso. Ha forse peccato di ingenuità credendo di essere il progetto, ma lui è parte del progetto. Non è più il giocatore che in campo cambiava le partite, deve capirlo”.

Troppi errori?
“Da uno con la sua intelligenza non mi aspettavo certe ingenuità”. 

This post was last modified on 23 Marzo 2014 - 02:28

Share
Published by
redazione