I detrattori di Seedorf sostengono che l’olandese l’abbia schierato solamente dopo essere stato a colloquio con Galliani, che spinge molto per vederlo in campo. La realtà, però, è ben altra: Honda a Firenze ha messo in scena la miglior prestazione da quando è arrivato in rossonero per sacrificio e dedizione al lavoro di squadra. Il giapponese ha saputo mettere da parte il proprio ego di voler sempre fare la giocata che risolva la partita per far spazio alla corsa. E Seedorf, non sostituendolo al momento dell’ingresso in campo di Birsa, ne ha apprezzato l’impegno.
Alla memoria del tifoso medio, della trasferta di Firenze, rimarranno impresse due immagini: quella di Balotelli, strepitoso nel calcio di punizione del 2-0 che ha chiuso la partita, e quella di Honda, che appena iniziato il match si è cimentato in un grossolano liscio in mezzo all’area Viola. Ma il giapponese per la prima volta da quando è atterrato a Milano, si è messo a disposizione della squadra, anche se i limiti fisici rimangono: molto spesso, nelle ripartenze rossonere, il numero 10 era troppo lento nel seguire l’azione o non riusciva poi a concludere con l’ultimo passaggio. Ma l’impegno in fase difensiva e la voglia messa in campo porta il voto complessivo ad una sufficienza piena.
Seedorf, da quando è arrivato sulla panchina del Milan, ha schierato spesso il giapponese, mostrando di avere in lui grande fiducia. La rete con la nuova maglia è già arrivata, contro Lo Spezia in Tim Cup. Prossimo appuntamento sabato sera, a San Siro, contro il Chievo: un gol in campionato per dichiarare risorto il Sol Levante rossonero.