L’impatto di Keisuke Honda in maglia rossonera non è stato certamente dei migliori. Se l’arrivo del giapponese ha inciso notevolmente sul piano della comunicazione e del Brand, tutt’altro discorso è quello legato al campo. Nessuna bocciatura prematura per il nuovo numero 10 del Milan, ma da colui che indossa una maglia così significativa è giusto aspettarsi di più nel lungo periodo.
La crescita di un calciatore passa soprattutto da fiducia e consapevolezza dei propri mezzi, ed un palcoscenico come quello offerto dalla nazionale giapponese non può che far bene al nipponico rossonero. Honda infatti, è sempre riuscito ad esprimersi a buoni livelli con la maglia della propria nazionale, allenata da Alberto Zaccheroni. Ecco perché è lecito augurarsi che una buona prova nell’amichevole Olympic Stadium di Tokyo contro la Nuova Zelanda, possa incidere sul morale in un momento difficile per il trequartista nipponico. E proprio in Giappone desta stupore la difficoltà d’adattamento di Honda negli schemi di gioco rossoneri. Ai sostenitori giapponesi, così come a quelli milanisti, occorrerà pazienza per vedere un giocatore finalmente integrato nelle dinamiche di un torneo, notoriamente ostico, come quello della Serie A italiana. In particolare i ritmi di Honda sono parsi troppo lenti per ricoprire un ruolo, quello del trequartista, che nella sua versione moderna richiede doti di esplosività atletica oltre che di bravura tecnica.
Anche se lo spunto tecnico non sembra far difetto all’ex centrocampista del Cska Mosca, c’è ancora molto da lavorare per migliorare prestazioni e impatto sulla partita. Disciplina e applicazione sono caratteristiche tipiche del professionista giapponese, e non resta che puntare su queste doti per un cambio di passo in rossonero. Ecco perché la cura del Sol levante può aiutare Honda a rilanciarsi anche in chiave Milan.
This post was last modified on 5 Marzo 2014 - 04:30