Ruud Gullit è sicuramente tra i giocatori più forti in assoluto che abbiano indossato la maglia del Milan. Con i rossoneri, il Tulipano Nero ha vinto praticamente di tutto, compreso un pallone d’oro. Ecco quanto dichiarato da Gullit, ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, in merito alla situazione in casa Milan: “Non sono sorpreso di vedere i rossoneri così in basso. L’obiettivo, da 5 anni a questa parte, è quello di avere un bilancio in ordine, ma così difficilmente crei una rosa competitiva”. Sulla scelta della società di puntare su Clarence Seedorf: “In Italia se non vinci subito sei già sulla graticola, ma non si può pensare di risolvere tutto sostituendolo. Credo che per valutare il suo lavoro occorra almeno un anno. È normale quando perdi che ti vengano fatte delle critiche, ma, a mio avviso, uno dei mali di questa squadra è che i panni sporchi non vengano lavati in famiglia”. Sull’importanza di Galliani, Gullit non ha dubbi: “Per me è unico ed insostituibile, ha dato la vita per il Milan. È una figura mitica”. Su Balotelli l’ex orange non si sbilancia: “Può fare così buone o cattive. Dipende solo da lui, è tutto nelle sue mani”. In merito alla lontananza dal club di Silvio Berlusconi: “Berlusconi è stato il presidente più vincente della storia, conquistando risultati inimmaginabili. È evidente che i soldi non sono più quelli di un tempo”. L’Italia sembra aver perso il suo appeal calcistico, ma Gullit indica la via da seguire: “Uno dei motivi principali sono gli stadi. Prendiamo per esempio la Juventus: al Delle Alpi faceva 20mila spettatori, mentre ore fa il tutto esaurito. Bisogna partire dagli stadi se volete tornare competitivi”:
This post was last modified on 26 Marzo 2014 - 10:57