Il Milan spegne definitivamente il “caso Weah“. Le parole cinguettate dal profilo Twitter @weah_official in seguito all’eliminazione dalla Champions League avevano non poco sorpreso tutto l’ambiente rossonero.
Dopo l’agente Fabio Parisi, anche l’Ufficio Stampa del Milan conferma che quel profilo Twitter è un fake. Al punto da aver contattato personalmente George Weah che ha diffidato chiunque dal postare messaggio col proprio nome. Si tratta, insomma, di un profilo falso, di un impostore.
L’ex giocatore africano del Milan, dunque, si è totalmente dissociato da queste parole comparse sotto il profilo @weah_official: “Non si può continuare così, è uno scandalo, io cambierei tutta la squadra e ricomincerei tutto da zero. Sono i giocatori che hanno la testa nei piedi e i piedi nella testa, adesso capisco le parole di Boban. I calciatori di oggi non sono come eravamo noi, pensano solo ai soldi e alle macchine. Ricordo ancora i miei primi anni, quando pur essendo un giocatore professionista e segnando molti gol in Africa non ricevevo neanche un soldo. Ma non mi importava. Io dormivo e mangiavo col pallone, perchè era lui il mio miglior amico, non il denaro, non il lusso. Non godete del campo, non godete giocando, fate una cosa, andate a casa e giocate alla playstation che lì siete bravi. Se non sapete giocare cosa fate in campo? Di sicuro domani i giornali parleranno male di Seedorf, nonostante lui non abbia colpe. Scusate lo sfogo, ma grazie al Milan ho vinto un Pallone d’Oro. Quella è la mia famiglia e un figlio deve difenderla sempre”.