In occasione del sesto episodio di “Momenti senza prezzo” di MasterCard, l’ex portiere del Liverpool Jerzy Dudek è tornato a parlare della notte di Istanbul. Sulla doppia parata su Shevchenko: “E’ stato un momento cruciale: era l’ultimo minuto dei supplementari e mi sembrava che ci fossero due giocatori a calciare in contemporanea. E’ stato incredibile. Poco dopo ero lì a pensare al momento atteso una carriera intera, una vita intera: i rigori“. Sulla lotteria dei calci di rigore: “Ho fatto una mossa alla Bruce Grobbelaar: mi è tornata in mente la sua strategia e l’ho adottata per provare a parare i rigori“.
E ancora: “Jamie Carragher venne da me appena prima dei rigori per esortarmi a fare qualcosa: “Inventati uno stratagemma, mettigli pressione, molta pressione, non so, come fece Grobbelaar, ricordi?”. Gli dissi: “Ok, ma dammi un secondo per studiare i miei appunti sui rigori”. Dalla teoria, alla pratica: “Quando muovevo le mani, volevo vedere il giocatore guardarmi mentre lo facevo. Dopo l’errore di Serginho ho iniziato a pensare che stesse funzionando, che l’avessi fatto distrarre. Così ho continuato con la mia tattica e ho avuto la fortuna di parare due rigori“.
E sul rigore decisivo, calciato da Shevchenko: “Non sapevo neanche che fosse l’ultimo rigore, onestamente. Pensavo rigore per rigore. Non riuscivo ad immaginare dove potesse tirarlo, nella sua carriera aveva segnato praticamente in ogni modo. Così mi sono detto di aspettare l’ultimo secondo. Mi sono spostato a destra e si è fermato, ma non poteva farlo per molto: ha dovuto tirare. Voleva cambiare angolazione perchè ero sulla destra, ma non è riuscito a farlo e ha provato soltanto a metterla dentro, proprio al centro della porta. L’ho parata come se qualcuno mi avesse tenuto in piedi mentre stavo per cadere. Sono stato sospeso per una frazione di secondo, giusto il tempo di prendere il pallone e poi cadere. Ho visto tutti correre verso di me e ho pensato che avrebbe proprio dovuto essere finita lì. E’ stato il momento più bello”.