La panchina di Seedorf non è al sicuro, la sua conferma, nonostante un contratto firmato nemmeno 2 mesi fa fino al 2016, è appesa al rendimento che il suo Milan terrà da qui al prossimo 18 maggio in campionato, l’unica manifestazione rimasta da onorare. Un allenatore “normale” anche se pupillo di Silvio Berlusconi, la fiducia si guadagna a suon di risposte sul campo e non solo con parole, filosofia e bella presenza.
L’eliminazione in Champions, in quel modo, scotta ancora e sarà difficile da mettere alle spalle, ma il dovere di Clarence adesso è quello di correre e provare a raggiungere l’Europa League. In caso di fallimento nella testa del Presidente potrebbe essere già pronto il piano B, scrive stamane La Gazzetta dello Sport: da Inzaghi a Donadoni, passando per Spalletti, Prandelli, Van Basten e anche De Boer. La lista di nomi c’è, sta a Seedorf stracciarla. E lo dovrà fare solo con le vittorie, consapevole di godere della stima e del sostegno della Curva Sud che, ieri, nel durissimo comunicato pubblicato dov’è stato sparato a zero contro soprattutto Galliani e Balotelli, non è stato contestato.
Stessa cosa è successa a Berlusconi, protetto dagli ultras rossoneri ma ora come non mai chiamato a tirare fuori la voce, sottolinea il Corriere dello Sport. C’è da chiarire le posizoni di Galliani e Lady B., affrontare la questione Balotelli ed annunciare le mosse economiche del prossimo mercato, con lo stadio e la ricerca di nuovi soci sempre sullo sfondo.