Nuovo corso, vecchi problemi. Nonostante il complessivamente positivo innesto di Rami, fatica ancora a trovare una sua identità il reparto difensivo rossonero. Certo, la quadratura del cerchio appare più vicina rispetto a qualche settimana fa, ma l’idea di instabilità di fondo resta, innegabilmente. E il primo gol subito domenica sera contro la Juventus ne è la prova più tangibile.
Volendo scendere più nello specifico, non è giusto sottolineare soltanto il pur evidente errore di Rami in occasione della rete di Llorente. Il francese, infatti, certo ha commesso un’ingenuità, ma ha retto da solo, per l’intero incontro, il peso del pacchetto arretrato. Troppo modesto davvero il contributo del compagno di reparto Bonera: sempre troppo remissivo e impreciso nei disimpegni, troppo vincolato al compitino, quasi si fidasse ciecamente del collega di reparto.
Nascondersi dietro a Rami, però, non deve diventare un’abitudine: questo Milan tanto bello quanto ingenuo, infatti, ora più che mai ha bisogno dell’apporto di quei giocatori d’esperienza e smaliziati che tante ne hanno viste. Serve, insomma, un’assunzione di responsabilità da parte di chi, come lui, soprattutto ultimamente ha palesato un’evidente incostanza di rendimento (come dimenticare, ad esempio, la disastrosa prova casalinga contro il Torino?). Perché i senatori, soprattutto in un periodo così strano, devono servire anche a questo: a guidare i compagni, a dare l’esempio, a rischiare.
This post was last modified on 4 Marzo 2014 - 14:22