Quella di Berlusconi non è mai stata una fiducia a tempo, ma a distanza sì. L’idea di affidare a Seedorf la panchina del Milan (dopo la decisione, in primissima linea, di esonerare Allegri) è coraggiosa ed ambiziosa. E’ sua. E la difenderà con orgoglio fino alla fine, perché per il Presidente è anche una questione di cuore.
Clarence è apprezzato e soprattutto protetto, ogni giorno sempre di più: convince l’uomo, la filosofia, il lavoro di gruppo sulla testa prima che nei piedi dei giocatori. A Seedorf piace farsi piacere come a Berlusconi. Inseguono l’essenza delle cose, il fascino del calcio. Ecco spazzate via le voci che quasi 20 giorni fa, prima di Milan-Bologna, parlavano già di possibile esonero. Falso, e vero il contrario. Il Milan di Seedorf corre veloce, nonostante i ko con le big Napoli, Atletico Madrid, Juventus ed una classifica che rimane pessima. Dopo più di un mese e mezzo dall’arrivo dell’olandese, l’umore di Silvio Berlusconi è migliorato, come testimoniato da Galliani nel post gara di domenica sera (“Berlusconi è sereno e soddisfatto della prova della squadra“). Finalmente il “bel giuoco”. E la sensazione che il prossimo mercato estivo potrà essere di grande livello.
Quello che manca ancora però è una presenza fisica più insistente del Presidente. Fino adesso, da quando c’è Seedorf, è riuscito solo in una toccata e fuga prima della Champions (18 febbraio). Non solo, a San Siro non è passata inosservata l’assenza della famiglia Berlusconi in una supersfida così classica ed attesa come quella contro i bianconeri. Mancava Barbara Berlusconi, che “non si fa vedere” dal 24 gennaio (in vista di Cagliari-Milan). L’appoggio della società c’è e si sente, ma si vorrebbe poter vedere di più.
(Foto: AcMilan.com)