Troppo facile togliersi dalla mischia nei periodi di crisi, colpevole lavarsi le mani e scappare dalle difficoltà. A Madrid non è stato il solito Balotelli, ma un piccolo, minuscolo SuperMario. Sono serate come queste che ti possono cambiare la carriera e consacrare, sono notti come queste che un calciatore vero vuole vivere. Niente da fare: Balotelli si è dimostrato normale. Assente, nervoso e senza anima da combattente. Al contrario di Diego Costa, un leone in gabbia e dallo sguardo di ghiaccio: faceva paura solo a vederlo. Lui sì che sul campo, mettendo in ginocchio il Milan sia a San Siro che a Madrid con un mix impressionante di forza e classe, si è conquistato la fama di grandissimo.
Uno dei Balotelli peggiori di sempre da quando è al Milan, il più allarmante vista la posta in palio. La Champions, una squadra da “vendicare” dopo che all’andata aveva vinto senza meritare, in casa sua, in mezzo ad uno stadio che poteva essere messo a tacere, contro un allenatore ex Inter: c’erano le migliori condizioni e motivazioni. E invece l’occasione per rivelarsi diverso si è trasformata nell’ennesima occasione persa. Ed è bastato pochissimo per capirlo. La cosa grave e quasi impossibile da modificare è proprio questa: Mario ha sbagliato atteggiamento, ha commesso errori senza nemmeno provarci, si è lamentato, ancora e fastidiosamente con compagni e arbitro, collezionando l’immancabile ammonizione per proteste. E’ stato nullo come in quasi ogni scontro diretto, non si è mai acceso se non per il bellissimo tocco di prima che ha liberato Poli ed è servito per il pari di Kakà. Ecco, Ricky: un mostro di professionalità, carisma e classe, questi sono i giocatori che rimangono nel cuore della gente (persino Bonera ha dato una lezione di lotta e sudore al 45). Adesso il Mondiale è più facile.
Mentre per Balotelli Brasile 2014 rischia di rappresentare la fine della sua esperienza in rossonero. Le voci, più o meno insistenti, ci sono da tempo immemore e dopo un 4 a 1 del genere decisioni drastiche sono dietro l’angolo. Il Milan, in ogni caso, si liberebbe di un valore aggiunto e non di un peso. Anzi, del suo simbolo come lo ha definito Galliani. La Champions il Milan non la vedrà almeno per un anno e mezzo, Balotelli l’ha conclusa con un faccia a faccia teso con Seedorf e una squalifica. Probabile che la sconti con una maglia diversa.
(Foto: AcMilan.com)
This post was last modified on 12 Marzo 2014 - 16:09