Dopo tanta attesa, quasi tre mesi, ieri sera è arrivato finalmente il gol su azione che tutti si aspettavano e che anche lui, Mario Balotelli, aveva invocato mercoledì nell’intervista post partita di Firenze. Dopo i fischi, la contestazione feroce subita durante la gara contro il Parma, la ciurma di Clarence Seedorf ha dimostrato al pubblico di essere un gruppo unito, di voler giocare per la maglia, ma soprattutto è stato Supermario a cambiare atteggiamento. Voglia, spirito di sacrificio, entusiasmo, sono state queste le armi che l’attaccante italiano ha messo in campo da quando è entrato sul terreno di gioco, a partita in corso, nella gara contro la Lazio.
E, i risultati, si sono subito visti. Positivo nella gara contro i capitolini, in cui ha colpito un palo clamoroso, migliore in campo nella vittoria esterna di Firenze, subito in gol e secondo solo a Kakà nel successo schiacciante di ieri contro il Chievo. Prove di maturità dopo i fischi di due settimane fa, prove che hanno dimostrato alla gente che Mario è uno che se vuole può fare la differenza. Un’inversione di tendenza che la scia ben sperare per il futuro e che impone a tutti di pensare che il top player c’è e non ha bisogno di mezze misure.
La rete bellissima, al volo, con cui ieri ha aperto le marcature, è anche una rete importante. Balotelli ha raggiunto quota tredici in campionato (diciassette sono i gol realizzati in totale in stagione) e ha eguagliato il suo record stagionale, raggiunto in Premier League nella stagione 2011/2012. Ora, ci sono sette partite per poterlo battere, sette match in cui dovrà cercare di regalare l’Europa, a lui e a tutti i tifosi rossoneri. Un buon viatico per il Mondiale, un buon viatico per il futuro che, ora più che mai, sembra davvero essere a forti tinte rosso e nere.