Abate: “Con Seedorf non c’è alcun problema, io inferiore a nessuno. Qui casa mia, se sono un peso…”

Qualche sassolino, chiaro e preciso, in merito alla sua posizione personale, ma alla base ancora una grande voglia di combattere per il Milan, al di là d Seedorf e delle panchine. Questo il senso dell’intervista di Abate, stamane, a Tuttosport.

Su Seedorf: “In pochi ricordano che a fine novembre mi sono fatto male e sono rimasto fuori per due mesi. Sono rientrato con l’arrivo di Seedorf, sono andato subito in panchina con l’Udinese senza allenarmi con la squadra e da lì ho ripreso la preparazione, perché la condizione non era ottimale. Ho giocato le mie gare, a Napoli dovevo fare il terzino, ma poi si sono ammalati Kakà e Honda e Seedorf mi ha chiesto un sacrificio per giocare in un ruolo non mio. È andata com’è andata, personalmente non c’è nessun problema. Siamo al Milan, è giusto che ci sia concorrenza. Io di sicuro non mi sento inferiore a nessuno. Con Clarence siamo stati compagni di squadra, c’è un rapporto diretto e sincero. Cos’è cambiato con Seedorf? Il sistema di gioco, anche se poi la differenza la fa l’interpretazione e la voglia di sacrificarsi di chi sta davanti. A livello di risultati, siamo partiti bene, però ricordiamo che Allegri ha vinto uno scudetto e ottenuto un secondo e un terzo posto. Vedremo come andrà questo ciclo. Inoltre Seedorf, uno che chiacchierava parecchio in campo, ama farlo tuttora con ogni calciatore“.

Sulla Juve: “Per noi è un bel banco di prova, perché se pensiamo che aver fatto bene con Atletico e Sampdoria ci abbia permesso di uscire dal momento negativo, non abbiamo capito nulla. Dobbiamo crescere, mettere un altro mattoncino alla costruzione di questo nuovo progetto. Siamo una squadra che nelle partite importanti si gasa, San Siro sarà pieno, però ci vorranno cuore, grinta e grande attenzione: un solo sbaglio potrebbe essere letale. La Juve è una corrazzata, è campione in carica e resta favorita, per la partita e per lo scudetto. Rimpianto Tevez? Rispondo come Galliani: se fosse arrivato lui, il Milan non avrebbe acquistato Balotelli“.

Sulla Champions: “Secondo me la nostra annata non può essere descritta solo in maniera negativa. Per esempio con l’Atletico non è ancora finita: all’andata siamo stati sfortunati, puniti da un episodio e a Madrid non sarà facile, ma aspettate a darci per morti“.

Su Balotelli: “Mario ha potenzialità e qualità per diventare un grande, sta a lui svoltare definitivamente per trascinare Milan e Nazionale“.

Sul Mondiale: “Non sono preoccupato, faccio parte del gruppo azzurro dall’inizio delle gare di qualificazione. Attenzione a fare confusione: ci sono giocatori che devono conquistare la maglia della Nazionale, altri che se la sono meritata… Io ci sono arrivato tre anni fa con sacrificio e sudore, ho voglia di andare al Mondiale“.

Infine, sul possibile addio a fine stagione: “La mia priorità è il Milan, casa mia, qua sto bene e il mio contratto scade nel 2015. Sicuramente voglio rimanere da protagonista e non essere un peso per nessuno, ma se qualcosa dovesse cambiare, dovrà essere la società a chiamarmi e dirmi le sue intenzioni. PSG e Juventus? Se ci sono questi apprezzamenti, da parte di club così importanti, significa che così male non ho fatto. Fa piacere, ovvio, ma ci tengo a dire che con la Juventus non c’è stato nulla di concreto“.

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