Certo se fossimo il Real Madrid, e avessimo i suoi giocatori, ti direi anche che il 4-2-3-1 è un ottimo modulo. Ma siamo il Milan, e per giunta uno dei Milan peggiori degli ultimi anni, e non possiamo permetterci proprio uno schema così spregiudicato quando dietro si balla alla grande. I problemi riscontrabili si palesano in tutti i reparti, dall’attacco alla difesa, e “l’antivirus” Seedorf forse non ha colto nel segno la vera soluzione per far ripartire il Milan.
Se per la fase difensiva i limiti sono sottolineati da uno schema offensivo che ne scopre il fianco agli assalti avversari, per il pacchetto offensivo i limiti sono personali. Infatti, in molti si chiedono che senso abbia continuare a far giocare Robinho che a Napoli ha dimostrato ancora una volta di sbagliare più di quanto sia possibile. La piacevole sorpresa di Adel Taarabt fa da contrasto con un Abate esterno alto mai veramente in partita, più intento a dare una mano in fase di rientro che in quella propositiva: se è lui che deve dare copertura ad uno dei terzini sarà meglio che cambi fascia e aiuti un disorientato Emanuelson, anche ieri in balia degli avversari. E se poi Balo si spoglia della voglia necessaria in un big match, allora ciao proprio…
Dietro, il problema grande è che la poca copertura di un seppur roccioso centrocampo (ieri De Jong ed Essien hanno lottato e corso come i disperati) complica la vita a giocatori che di partita in partita appaiono sempre più mediocri. Dare la fascia a Mexes è un segno di fiducia in lui nonostante le ultime panchine, ma se il giocatore è quello distratto visto ieri può pure riaccomodarsi. Altro limite è la lentezza nel salire: tenere i reparti compatti è forse la sfida più grossa, ma quella essenziale, per attuare un modulo che per forza di cose ti scopre ai contropiedi. Se difesa, centrocampo e i trequartisti sono separati da praterie, squadre come il Napoli troveranno sempre spazi tra le linee per farci molto male.
Le soluzioni sono due a questo punto: o si torna ad un centrocampo con almeno tre interpreti, oppure si lavora duro per migliorare questo modulo (anche con scelte migliori nei singoli, magari). Tornare indietro sarebbe ammettere una colpa, e spero Seedorf non si abbassi a tanto, visto come si è presentato. Auspico, quindi, una rivoluzione negli 11 titolari: De Sciglio torni a sinistra con Abate a destra; fuori Robinho ed Emanuelson in costante decrescita quest’anno; Balo, Poli e Montolivo considerabili per il reparto di trequartisti; Pazzini schierato più spesso, magari con Super Mario alle spalle. Piccoli tocchi per dare al Milan uno sprint in più anche in termini motivazionali.