Luci e ombre, nella serata europea del Milan. Per più di un’ora si comanda, poi Diego Costa risolve ingiustamente a favore dell’Atletico Madrid. Scendendo a parlare dei singoli, ottima gara di Poli, De Jong e Kakà, ma il migliore in campo in maglia rossonera è stato senza dubbio Adel Taarabt. Il marocchino all’esordio in UEFA Champions League ha mostrato tutto il suo talento, l’eleganza nel superare l’uomo e la classe nel creare superiorità numerica a nostro favore. Per ora coccoliamoci questo one-man-show che pure nelle serate più grigie ci sta pian piano abituando a vedere un po’ di sano entertainment.
Per informazioni chiedere a Insua e Koke: il numero di suola con dribbling, contro dribbling e veronica finale è degno del miglior Zinedine Zidane e già il video spopola su tutti i social. L’unico neo su cui il ragazzo dovrà lavorare è la realizzazione: per lui ottima la fase di assistenza coi tocchi sublimi per i compagni (vedi azione del palo di Poli), ma un tiro, se tiro si può definire, in 90 minuti mi sembra leggermente scarso. C’è da aggiungere però la grande voglia e il sacrificio del ragazzo; per tutta la gara il numero 27 ha ricoperto due ruoli per due fasi: in quella offensiva ha fatto come suo solito il trequartista partendo largo a destra per accentrarsi e dare sostegno a Balo e Kakà, in quella difensiva si è sacrificato scalando in posizione di ala destra e dando una mano in copertura al non perfetto Abate.
Una prestazione insomma che delinea Taarabt in una maniera nuova: più disciplinato tatticamente e apparentemente pronto mentalmente per diventare un grande. Se poi i tocchi sono quelli che fanno scaldare San Siro come da molto tempo (calcolabile con l’unità di misura Ibra) non succedeva, il bene placito anche della tifoseria ad un riscatto neanche tanto esorbitante è il marchio a fuoco che Adel deve rimanere dei nostri ancora per molto tempo.