Il Milan targato Seedorf, in tutte le partite fin qui disputate, ha dimostrato di mancare di solidità e concretezza. Già, così come era accaduto anche nella stagione 2009/2010, il 4-2-fantasia non è un modulo adatto alle caratteristiche dei rossoneri: Montolivo è troppo lento per essere schierato come mediano davanti alla difesa, i trequartisti non ripiegano a dovere, concludono a rete molto meno di quanto debbano, non si muovono a sufficienza e tendono a intasare l’area di rigore, la squadra è troppo sbilanciata, si espone ad azioni di rimessa e gioca troppo spesso in orizzontale. Insomma, la quadratura è lontana.
Seedorf, però, dovrebbe aver capito i problemi ed essere riuscito a trovare soluzioni efficaci. Stando a quanto riportato ieri da SportMediaset e confermato oggi da La Gazzetta dello Sport, Clarence starebbe pensando ad apportare correttivi alla formazione titolare. Le modifiche non sono riscontrabili tanto nel modulo, che rimane un 4-2-3-1, quanto negli interpreti. Per proteggere meglio una difesa fragile e discontinua, dalle prossime partite, la linea mediana dovrebbe essere composta da due incontristi (con De Jong titolare quasi inamovibile e Muntari ed Essien in ballottaggio per completare il duo di centrocampo).
Honda e Robinho, rifinitori inconcludenti e fuori condizione, rischiano di iniziare a seguire le partite dalla panchina. Nella zona centrale della trequarti dovrebbe iniziare ad agire Riccardo Montolivo, in possesso di senso del gioco e doti tecniche, incaricato di ripiegare e fare da collante tra centrocampo e attacco. Il capitano rossonero, però, non può dormire sonni tranquilli. Nel suo nuovo ruolo, potremmo assistere al rilancio di Andrea Poli, dotato di qualità balistiche, dinamismo e propensione all’inserimento. Nella posizione centrale della trequarti, infatti, l’ex centrocampista della Sampdoria potrebbe tornare utile alla causa rossonera.
E i rifinitori esterni? Bene, anche sulle corsie laterali avanzate, potrebbero esserci grosse novità. Sulla destra, un Kakà che nelle ultime gare ha evidenziato un rendimento al di sotto delle aspettative dovrebbe essere favorito rispetto a Honda e Robinho, ma deve fronteggiare la concorrenza della new entry Adel Taarabt. Che dire, ci sono quattro candidati per un posto. Sì, perché sulla sinistra dovrebbe essere schierato quel Mario Balotelli che da un paio di mesi è spesso lontano dall’area di rigore e che, nella posizione di centravanti, si muove poco e non assicura imprevedibilità.
Imprevedibilità che, invece, appartiene al DNA di Giampaolo Pazzini. Il bomber di Pescia, che anche contro il Torino ha giocato bene di sponda, ha creato spazi per i compagni e ha fatto il possibile per andare in gol, è diventato una pedina fondamentale. Con ogni probabilità, è lui la prima punta del nuovo 4-2-3-1. Tenerlo in panchina, ora che è disponibile al cento per cento e che ha dimostrato di essere essenziale per l’economia della squadra, sarebbe un errore imperdonabile.
This post was last modified on 5 Febbraio 2014 - 00:11