Crisi Italia, tra fatturati e matchday: ecco come il Milan può ripartire

A Terza Pagina su Milan Channel è intervenuto questa sera Marco Bellinazzo, giornalista del Sole24Ore sempre molto vicino alle dinamiche del calcio italiano. “Finché i presidenti della Serie A continueranno a comportarsi come condomini in un’assemblea, non andremo da nessuna parte. Occorre fare scelte di sistema: da appassionato di calcio ho sempre avuto la percezione che è l’insieme del movimento che deve crescere. Il Milan è una delle squadre più popolari in Cina nonostante una struttura calcio Italia che certo non incentiva a fare tournée e ad ampliare i propri blasoni all’estero. Ma i blasoni si portano avanti con le vittorie e per vincere servono capitali“.

Bellinazzo fa anche notare che nel match day, quindi tra tutti i servizi che non riguardano solo i costi dei biglietti, il Milan raccoglie meno di 27 milioni di euro a stagione, 18mo posto alle spalle della Juve (14ma con 38 milioni). Primo posto per il Manchester United, addirittura 127 milioni di euro: “Il tifoso italiano spende anche di più degli altri, ma spesso quei soldi non arrivano alle società. È proprio il modello di gestione che ha trascurato queste voci di entrata. Il Bayern Monaco ha un ricchissimo contratto per la distribuzione della birra all’interno dello stadio. In Italia non puoi nemmeno venderla. È evidente che il gap si apre su queste piccole voci di entrata. Nello stadio del Real Madrid c’è un locale notturno, ad esempio“.

Capitolo fatturati: il Milan è decimo, con 263,5 milioni, superato dalla Juventus a 272,4 milioni. Primo il Real Madrid con 518,9 milioni. Curioso il caso del Paris Saint Germain, non particolarmente posizionato nella classifica del match day, ma con un fatturato di addirittura 400 milioni. Spiega ancora Bellinazzo: “Dieci anni fa, avremmo visto in testa il Manchester United e Juventus e Milan tra le prime cinque con una distanza di 30-40 milioni. I club italiani hanno accresciuto in questi anni, pur di poco i loro bilanci. Altrove i fatturati sono raddoppiati, se non triplicati. Non bisogna disperdere il blasone del calcio italiano, ma utilizzare i risparmi per investire. I tifosi devono capire che c’è bisogno di un ridimensionamento delle rose, utilizzando i settori giovanili“.

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