Le prestazioni altalenanti di Balotelli spaccano il mondo pallonaro. Da Giancarlo Abete a Gianni Rivera, passando per Altafini, Berti e Roberto Mancinci, sono in tanti ad esprimere il proprio parere, dalle colonne de La Gazzetta dello Sport, sulla questione del 45 rossonero.
Un Mario Balotelli che forse paga, oltre la pessima annata del Milan, anche le tensioni extracalcistiche, in ultimo la questione del riconoscimento della paternità. Ecco quanto dichiarato dal presidente della FIGC Abete: “Credo che non avere le lacrime in alcune situazioni sia anomalo. Il pianto è un momento di emozione e di tensione”. Non così buonista Josè Altafini: “Balotelli ha un potenziale enorme, ma da tempo non lo sfrutta perché fuori forma. Seedorf ha fatto bene a sostituirlo nella partita contro il Napoli. Mario è una Ferrari che corre come una 500 e se fossi in Prandelli non punterei tutto sul 45 milanista, ma preparerei delle alternative”. Più paternale il commento di Roberto Mancini, allenatore che ha lanciato SuperMario nel calcio che conta: “Quando lo feci debuttare era un ragazzo allegro e solare, subiva falli ma si rialzava immediatamente, questa spensieratezza ora non la vedo. Mario ha tutto per essere tra i migliori al Mondo, ma non deve perdere altro tempo, non faccia come Adriano“. Meno duro il commento dell’ex Golden Boy rossonero, Gianni Rivera: “Non conosco Balotelli di persona, quindi per me è difficile giudicare. Finchè riesce a prendere qualche pallone ed a segnare qualche gol il suo dovere lo fa”. Chiusura con il duro commento di Berti: “Spiace sempre vedere una persona piangere, ma francamente Mario ha stancato, ed ha stancato soprattutto i tifosi del Milan. Credo che resterà un punto interrogativo, dovrebbe essere l’attaccante più importante che abbiamo, ma così facendo rischia di perdere anche la Nazionale”.
L’augurio dei tifosi rossoneri è che Mario possa tornare al più presto SuperMario: è soprattutto dai suoi piedi che passa la gloria, immediata e futura, del diavolo.